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Italian Innovation Day 2014

Si è svolto oggi a Bruxelles l’Italian Innovation Day 2014, l’evento sull’innovazione made in Italy che ha chiuso il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.

L’incontro, prodotto da Asset Camera in collaborazione con Beit e promosso dalla Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, dall’Agenzia per l’Italia digitale e da Digital Champion Italia, ha raccontato all’Europa l’Italia dell’innovazione e dell’eccellenza condensando in 90 minuti un 2014 pieno di successi: da Fabiole Gianotti, nominata nuova direttore del Cern di Ginevra, a Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, dal trionfo del grattacielo “Bosco verticale” di Stefano Boeri eletto l’edificio più bello del Mondo, al vacino anti Ebola realizzato da una startup a Pomezia.

A chiudere l’evento è intervenuto il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha ricordato alla platea presente come ” Gli italiani devono tornare a credere in se stessi” e che anche in Italia , nonostante il suo passato molto presente, “si deve e si può pronunciare la parola futuro”.

 

Progetto MEDOW

Si chiama MEDOW, Multi-terminal DC grid for offshore wind, il progetto finanziato dall’Unione Europea per lo sviluppo di una “super-rete” europea per l’energia eolica. Lo sviluppo del progetto coinvolge ricercatori provenienti da cinque università europee e sei organizzazioni industriali e durerà fino a marzo 2017.

Il Team di ricercatori ha identificato nello sviluppo di una rete a corrente diretta (DC) un modo efficiente di trasmettere e condividere l’energia eolica; i risultati delle loro ricerche verranno divulgati mediante pubblicazioni e l’applicazione diretta nelle industrie.

Il progetto, inoltre, ha come scopo quello di formare la prossima generazione di esperti in energie rinnovabili garantendo ai partecipanti una formazione interdisciplinare in diversi paesi.

Decimo Rapporto dell’ISPRA sulla “Qualità dell’ambiente urbano”

Si terrà il prossimo 18 dicembre a Roma, presso la Sala Unicef in via Palestro 68,  il Convegno di presentazione del X Rapporto “Qualità dell’ambiente urbano”.

Il Rapporto è il frutto del lavoro coordinato e condiviso dall’intero Sistema Agenziale ISPRA/ARPA/APPA e della collaborazione con Enti e Istituti di livello nazionale; l’edizione 2014 del Rapporto presenterà i dati relativi alle principali tematiche ambientali in 73 Comuni capoluogo di provincia, con l’obiettivo di divulgare la migliore informazione ambientale disponibile a livello nazionale.

Le tematiche trattate dal X Rapporto dell’ISPRA sulla “Qualità dell’ambiente urbano” hanno riguardato il consumo di suolo, la mobilità, il verde urbano, la qualità dell’aria, i rifiuti al fine di restituire ai vari soggetti interessati (amministratori, tecnici, cittadini) uno strumento informativo completo, solido, confrontabile e utile per poter affrontare le politiche di sostenibilità anche su scala locale.

Ad accompagnare il Rapporto aree urbane, un Focus di approfondimento tematico su “Le città e la sfida dei cambiamenti climatici” ricco di contributi scientifici multidisciplinari sui temi di adattamento e mitigazione e il volume “L’AMBIENTE URBANO: CONOSCERE E VALUTARE LA COMPLESSITA’” che rappresenta la prima esperienza di valutazione integrata sull’ambiente urbano svolta dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ISPRA/ARPA/APPA).

Per partecipare è richiesta la registrazione online.

Accordo concluso alla COP20 di Lima

Si sono concluse domenica 14 dicembre  2014 a Lima la ventesima Conference of the Parties dell’United Nations freamework convention on climate change (COP 20) e la decima sessione della Conference of the Parties del Meeting of the Parties to the Tokio Protocol (COP 10).

La conclusione è arrivata dopo due giorni di intense discussioni e con l’approvazione di un documento contenente il progetto di accordo intitolato “ Lima Call for Climate Action” che dovrà essere firmato alla Conference of the Parties dell’United Nations freamework convention on climate change (COP 21) che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015.

Tra le novità uscite dalla conferenza di Lima assume grande importanza l’impegno siglato dagli Stati membri a redigere un piano nazionale dettagliato per limitare le emissioni generate dalla combustione di carbone, gas e petrolio. I piani, che dovranno essere presentati nei prossimi sei mesi, verranno pubblicati sul sito web delle nazioni unite e costituiranno le basi per l’accordo finale che verrà firmato nel dicembre 2015.

“ L’intesa raggiunta stanotte a Lima rappresenta un importante passo avanti verso Parigi ed è un segnale forte che giunge dalla comunità internazionale” ha detto il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, esprimendo soddisfazione per gli esiti della conferenza ONU.

AIA: nuovo adempimento per i soggetti interessati dal DM272. Chiedi informazioni al nostro personale.

Con la pubblicazione del DM 272 del 13/11/2014 vengono stabilite le modalità per la redazione della Relazione di Riferimento di cui all’art.5 comma 1 lettera v-bis del D.Lgs. 152/2006.

Il Decreto individua i soggetti coinvolti e le tempistiche da rispettare per l’invio della Relazione.

I soggetti coinvolti da tale adempimento risultano essere:

- i gestori di impianti ricadenti nell’Allegato XII Parte Seconda del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. , esclusi quelli costituiti esclusivamente da centrali termiche ed altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300   MW alimentate esclusivamente a gas naturale;

- i gestori delle attività ricadenti nell’Allegato XIII Parte Seconda del D.Lgs 152/06 e s.m.i. , nel caso in cui eseguendo la procedura di cui all’Allegato 1 del DM 272 risulti verificata la sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento.

Per i gestori di impianti già in possesso di AIA statale le scadenze previste dal DM 272 vedono :

- entro 3 mesi dall’entrata in vigore del DM 272  l’obbligo di comunicazione degli esiti della procedura di cui all’Allegato 1 del DM272 ;

- entro 12 mesi dall’entrata in vigore del DM 272 la presentazione della Relazione di Riferimento.

Per gli impianti non ancora in possesso di AIA al momento dell’entrata in vigore del Decreto, la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale dovrà contenere la Relazione di Riferimento o l’esito negativo della procedura di cui all’Allegato 1 del DM 272.

Europrogetti S.r.l. mette a disposizione il proprio personale e la propria competenza per fornire ulteriori informazioni sull’argomento.

informazioni

 

Rifiuti: Italia condannata dall’Unione Europea

L’Italia non ha rispettato la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea del 2007 che constatava l’inadempimento alle direttive europee sui rifiuti.Il nostro paese è stato, quindi, condannato al pagamento di 42,8 milioni di euro ogni sei mesi fino all’esecuzione della sentenza.

La prima sentenza della Corte, datata 2007, aveva dichiarato l’Italia inadempiente, in modo generale e persistente, agli obblighi stabiliti dalle direttive comunitarie relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti. Nel 2013 la Commissione Europea ha ritenuto l’Italia colpevole per non aver adottato le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare 218 discariche situate in 18 delle 20 regioni italiane non erano risultate conformi alla direttiva rifiuti; inoltre, 16 discariche su 218 risultavano contenere rifiuti pericolosi in violazione della direttiva e per 5 discariche non era stato dimostrato il loro riassetto o chiusura ai sensi della direttiva “discariche di rifiuti”.

L’importo che l’Italia dovrà versare semestralemente alla Comunità Europea varierà in funzione del rispetto della sentenza di condanna; dall’importo calcolato quale primo pagamento, 42,8 milioni di euro, verranno detratti 400.00 euro per ogni discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200.000 euro per ogni altra discarica messa a norma.

 

 

 

Raccolta differenziata: un bene per l’ambiente e per l’economia

La raccolta differenziata in Italia sta incontrando numerose difficoltà applicative soprattutto nel meridione; scorrendo la cartina geografica della nostra penisola troviamo punte di eccellenza come il 47% di raccolta differenziata di Verona ma anche il 6,3% rilevato a Messina.

Eppure sono sempre più numerosi gli studi che associano ad una raccolta differenziata efficiente non solo una minor pressione sulle materie prime ma anche un beneficio alle casse della nostra economia.

Una tra le ultime rilevazioni contenute nel Wes annual report sul “waste management” riporta come , il raggiungimento degli obiettivi previsti al 2030 dalla direttiva UE (70% di riciclo totale) comporterebbe benefici potenziali netti per l’Italia fino a 15 miliardi di euro circa.

Ma non solo, secondo una simulazione condotta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, il raggiungimento degli obiettivi comunitari e l’abbattimento del 5% dei rifiuti urbani avviati in discarica porterebbero alla creazione di 30.000 nuovi posti di lavoro e benefici ambientali valutabili in 3 miliardi.

I benefici si estenderebbero anche al cittadino infatti, nelle città tra 50.000 e 150.000 abitanti, passare da una raccolta del 20-40% ad una del 60% comporterebbe un abbassamento della bolletta dei rifiuti del 31%.

 

 

“L’Italia del Riciclo 2014″

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile organizza il convegno di presentazione del Rapporto “L’Italia del Riciclo 2014″, quinta edizione del report annuale sul riciclo ed il recupero dei rifiuti, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e FISE UNIRE, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ISPRA.

Il Rapporto fornisce un quadro complessivo sul riciclo dei rifiuti in Italia e individua le dinamiche europee e internazionali dei mercati dei materiali riciclati e le tendenze in atto in Italia, attraverso l’analisi dettagliata del contesto economico nazionale ed internazionale e una valutazione degli ultimi documenti e studi italiani ed europei.

L’incontro di presentazione si terrà a Roma, giovedì 4 dicembre 2014 (ore 9,30- 13), presso l’Hotel Quirinale, in Via Nazionale, 7 (Sala Verdi).

Lima, 1-12 Dicembre 2014 – Cop20 e Cop10

Ha inizio oggi a Lima la ventesima Conference of the Parties dell’United Nations Freamework Convention on Climate Change (Cop20 Unfccc) e la decima Conference of the Parties serving as the Meeting of the Parties to the Kyoto Protocol (Cop10).

L’obiettivo è quello di gettare le  basi di un nuovo accordo climatico globale, che dovrebbe essere ratificato dai 198 Paesi dell’Unfccc  alla Cop 21 di Parigi nel 2015, e di prendere impegni immediati  per contrastare il cambiamento climatico prima che l’accordo di Parigi entri in vigore nel 2020.

I principali punti sui quali, l’Unfccc, si aspetta un progresso alla Cop20 di Lima sono:

-          Accelerazione della ratifica degli Emendamenti di Doha al Protocollo di Kyoto.

-          Trasparenza nelle azioni dei Paesi in via di sviluppo.

-          Costruzione di una resilienza al cambiamento climatico.

-          Finanziamento della risposta al cambiamento climatico.

-          Lotta alla deforestazione.

-          Fornitura tecnologia ai Paesi in via di sviluppo.

-          Aumento dei carbon markets.

I delegati alla Cop20 di Lima si troveranno davanti ai dati incontrovertibili del rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). Tali dati mettono in guardia su come l’aumento del livello del mare, le tempeste e le siccità sono la conseguenza del mancato controllo delle emissioni di gas serra. Noaa Usa e l’agenzia meteorologica giapponese concordano sul fatto che il 2014 sarà probabilmente l’anno più caldo mai registrato, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera ha ormai raggiunto le 400 parti per milione e l’Artico continua a sciogliersi; solo qualche giorno fa l’United nations Environment Programme (Unep) ha sottolineato la necessità che le emissioni raggiungano il loro picco massimo entro 10 anni per poi calare molto rapidamente, se il mondo vuole raggiungere la neutralità climatica (zero net emissions), nella seconda metà del secolo… ma lo stesso Ipcc sottolinea che esistono i mezzi e le opportunità per un’azione climatica che mantenga l’aumento delle temperature globali sotto i 2° C.

 

Lo sviluppo del Bike Sharing in Italia

Il bike sharing continua a svilupparsi con successo nel nostro Paese, grazia a una formula che permette di muoversi a impatto zero, velocemente e senza le perdite di tempo legate agli spostamenti cittadini e alla ricerca del parcheggio.

Agli innumerevoli vantaggi che offre il servizio si aggiunge anche il fattore manutenzione che ,essendo interamente a carico del gestore del servizio, ha permesso al bike sharing di diventare una soluzione davvero appetibile per chi abita in città.

In Italia sono ben 132 le città che dispongono di un servizio di bike sharing. Ogni servizio è pensato per adattarsi alla città che lo ospita: a Genova il servizio include biciclette elettriche per aiutare i fruitori del servizio a superare i numerosi dislivelli presenti nel capoluogo ligure; a Torino il servizio è allargato all’hinterland dove le cittadine di Collegno, Grugliasco, Rivoli, Venaria Reale, Alpignano e Druento sono collegate con il servizio del capoluogo. In tutta Italia il bike sharing, nonostante formule, prezzi e società di gestione differenti, viene proposto per incentivare l’intermodalità, favorire il pendolarismo a corto raggio e alleggerire le emissioni delle nostre città.

Milano è la città italiana dove il bike sharing funziona meglio, 3500 biciclette e 201 stazioni, BikeMi è riuscito in pochi anni a colmare il gap con le altre metropoli europee ed è ora il quarto servizio di bici in condivisione dopo quelli di Parigi, Londra e Barcellona.