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UNEP Emission gap report 2015: sfida al riscaldamento globale i piani degli Stati sono insufficienti
L’Unep, il programma ONU per l’ambiente, ha diffuso i dati dell’Emissions gap report 2015. Il rapporto ha messo in luce come, alla vigilia della COP21 di Parigi, i piani di intervento presentati dagli Stati membri(Indcs) non risultano sufficienti alla sfida comune contro il riscaldamento globale.
Una sfida che ha per obiettivo quello di fermare il riscaldamento globale prima del 2100 e cioè prima che si raggiungano i 2°C di aumento rispetto all’era preindustriale, valore soglia di sicurezza approvato unanimemente dal consenso scientifico e oltre il quale i cambiamenti climatici rischiano di avere effetti catastrofici e irreversibili, in tutto il mondo.
Nonostante tutto il Rapporto sottolinea come gli sforzi messi in atto dai Paesi membri e le politiche portate avanti in questi anni dimostrano attenzione e impegno per il raggiungimento degli obiettivi comuni anche se non in maniera sufficiente.
Come riportato nel Rapporto, infatti, se gli Indcs venissero rispettati in modo scrupoloso condurrebbero a un aumento della temperatura di 3,5 °C al 2100, decisamente troppo. Per rimare entro i 2 °C, il livello delle emissioni globali di gas serra non deve superare il tetto delle 42 gigatonnellate al 2030. Con gli impegni presi oggi, spiega l’Unep, al 2030 il mondo si troverebbe a fare comunque i conti con 12 gt di gas serra in più rispetto al necessario per non sforare l’obiettivo dei 2 °C a fine secolo.
Alla Cop21 di Parigi gli Indcs dei Paesi membri non saranno il punto di arrivo di un percorso comune ma il punto di partenza di un lungo cammino per vincere la sfida al riscaldamento globale.