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MUD 2017 – Europrogetti vi guida alla corretta compilazione

L’articolo 189 c.3 del D.Lgs 152/06  prevede che chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti, i Consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonché le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g), comunicano annualmente alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura territorialmente competenti, con le modalità previste dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70, le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto delle predette attività

In assenza di modifiche di legge il MUD da presentare entro il 30 aprile 2017, sarà quello previsto dal D.P.C.M. 17 dicembre 2014, pubblicato nel Supplemento ordinario n. 97 alla Gazzetta ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2014, e successivamente confermato dal D.P.C.M. 21 dicembre 2015.

La scadenza è il 30 aprile: essendo un giorno festivo, la scadenza è prorogata al primo giorno seguente non festivo, ovvero al 2 maggio.

Europorgetti srl con personale esperto nella compilazione del MUD affianca alle società che dovessero necessitarne nella dichiarazione. Contattate i nostri uffici per informazioni o assistenza

Agenzia europea dell’ambiente: cambiamenti climatici

L’Europa deve riciclare di più e riciclare meglio. Ma deve anche imparare a trasformare i beni e i prodotti in un rifiuto il più tardi possibile. I parlamentari europei della Commissione Ambiente ne sono convinti e con il voto di questa mattina sanciscono nuovi obiettivi della circular economy comunitaria. I deputati dell’Envi si sono ritrovati a Strasburgo per approvare le nuove norme in materia di rifiuti parte del pacchetto sull’economia circolare, presentato nel dicembre 2015 dalla Commissione europea.

L’esecutivo ha elaborato quattro proposte legislative in materia di rifiuti, con cui aggiornano sei precedenti atti: la direttiva quadro sui rifiuti, la direttiva sulle discariche, quella sul packaging e quella relativa ai veicoli fuori uso, pile e accumulatori, e apparecchiature elettriche ed elettroniche. Insieme ad un quinto provvedimento inerente i rifiuti alimentari, il pacchetto legislativo è arrivato nell’aula del Parlamento dove deputati hanno alzato l’asticella degli obiettivi, votando la relazione di modifica della rapporteur Simona Bonafè. I parlamentari sono concordi che per ottenere benefici ambientali, economici e sociali consistenti e accelerare la transizione verso un’economia circolare, sia opportuno innalzare gli obiettivi relativi alla preparazione per il riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani almeno al 60 % entro il 2025 e al 70 % entro il 2030. Oggi la media dei Ventotto è ancora solo al 44%.

Il testo introduce tra i nuovi obblighi anche quello di riduzione della percentuale i materiali conferiti in discarica al 5% (Bruxelles proponeva il 10%) e l’estensione della differenziata anche all’umido, ai rifiuti domestici pericolosi e agli indumenti. Per i rifiuti da imballaggio, i parlamentari sostengono un tasso di riciclo del 70% nel 2030 e obiettivi intermedi per ogni materiale nel 2025.

“L’ENVI ha dimostrato di credere nella transizione verso un’economia circolare, ripristinando gli ambiziosi obiettivi , in linea con quanto la Commissione aveva inizialmente proposto nel 2014”, ha commentato la deputata Bonafè (S & D). “Non ci sarà più la possibilità per gli Stati membri con i tassi di riciclo più basse ottenere delle deroghe generali”.

Cosa chiedono gli altri emendamenti? Che gli Stati membri garantiscono l’istituzione di regimi di responsabilità estesa del produttore per gli imballaggi, le apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), le batterie e gli accumulatori.
Dovrebbero essere adottate a livello nazionale anche specifiche misure volte a ridurre i rifiuti di origine terrestre passibili di finire nell’ambiente marino, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, mirando in particolare a conseguire l’obiettivo di riduzione del 50 % dei rifiuti marini entro il 2030.

Un capitolo a parte lo richiedono gli scarti alimentari: l’ENVI propone una definizione precisa di spreco alimentare e incoraggiano l’UE a dotarsi di un sistema di incentivi per la donazione di cibo. Inoltre si sostiene un obiettivo di riduzione volontario del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, rispetto ai valori del 2014.

“Un primo importante passo verso un’ambiziosa riforma della politica europea dei rifiuti finalmente in grado di trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica e occupazionale”, spiega Rossella Muroni, presidente di Legambiente che nelle prossime settimane si impegnerà con forza affinché il rapporto venga approvato dalla plenaria dell’Europarlamento prevista a marzo, migliorandolo possibilmente, in particolare per quanto riguarda le deroghe previste per i paesi ritardatari.

Ha preso il via l’iter di approvazione per il Testo Unico sull’amianto

A 24 anni di distanza dalla legge con cui l’Italia ha bandito l’amianto ha preso il via l’iter di approvazione del DDL per il riordino della normativa in materia di amianto in un Testo Unico.

129 gli articoli che compongono il disegno di legge con l’obiettivo di riordinare, semplificare e integrare i numerosi provvedimenti che si sono succeduti nel corso degli anni su una materia sempre attuale come quella della tutela dell’ambiente e della sicurezza del lavoro in relazione alla dispersione delle fibre di amianto.

L’iter del provvedimento vedrà un primo passaggio del DDL nelle commissioni competenti per giungere poi alla discussione in aula e, si auspica, ad una sua rapida approvazione.

Si svolgerà a Bologna il G7 per l’ambiente 2017

Giugno 2017  la data che segnerà l’inizio del G7 Ambientale assegnato nelle scorse ore all’Italia. A fare gli onori di casa sarà la prestigiosa Università Alma Mater. Attorno al tavolo a parlare di economia verde siederanno le principali università mondiali.  I temi sono ancora in definizione ma sicuramente saranno oggetto di approfondimento l’economia circolare e la quarta rivoluzione industriale.

Se dal lato dell’economia circolare molto si è già detto e scritto un approfondimento va portato per la quarta rivoluzione industriale:  è la “rivoluzione” basata sullo “smart manufacturing”, cioè l’innovazione digitale nei processi dell’industria che permette di digitalizzare il comparto manifatturiero. Lo Smart Manufacturing in Italia mostra un certo fermento soprattutto nei reparti chiave dell’economia italiana: produzione, logistica, manutenzione, qualità e sicurezza.

Fondazione Cariplo – programma Attiv•aree

Lunedì 7 Novembre alle 10, presso il Centro Svizzero – Sala Maili Via Palestro 2 MILANO saranno presentate le idee dei territori selezionati nel programma ATTIV·AREEil nuovo programma intersettoriale di Fondazione Cariplo volto a riattivare e aumentare l’attrattività delle aree interne, riducendone l’isolamento e favorendo buone pratiche di ritorno. Attraverso una Call for ideas, sono state selezionate le idee progettuali presentate dalla Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese e dalle Comunità Montane Valli Trompia e Sabbia. I territori saranno accompagnati nella co-progettazione di uno studio di fattibilità che ne potenzi lo sviluppo locale, al termine del quale verrà avviata la fase realizzativa.

Saranno presenti all’Incontro, tra gli altri: Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo, Fabrizio Barca, economista, ex Ministro per la coesione territoriale ed Elena Jachia, direttore Area.

 http://www.fondazionecariplo.it/it/index.html

XVI Giornata del cinema industriale. A servizio della città

Il 16 Novembre presso l’Auditorium LIUC alle ore 15 si svolgerà la XVI giornata del cinema industriale a servizio della città ambiente, risorse e servizi Urbani in Lombardia (1800-2000).

L’evento si svolge con il patrocinio del Centro studio per la documentazione storica ed economica dell’impresa, di Confidustria della LIUC e dell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione dell’impresa.

I lavori saranno aperti dal saluto del Rettore Della LIUC Prof. Federico Visconti alle ore 15.00 e si svilupperanno grazie all’intervento di prestigiosi relatori attraverso le seguenti tematiche

  1. La “Rivoluzione industriale italiana”  r le città tra 800 e 900
  2. Milano: sviluppo e servizi in una metropoli industriale del Novecento
  3. Energia per la città: l’AEM di Milano e il suo patrimonio Filmico
  4. l’altra faccia della produzione: la gestione rifiuti tra autarchia ed ecologia

Gli interventi saranno accompagnati dalla proiezione di filmati storici.  Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti

Acque reflue nell’agenda 2030: a Torino si studiano percorsi sostenibili

Il progetto “Il trattamento delle acque reflue: soluzioni tecniche e gestione degli impianti in PVS ad elevata vulnerabilità ambientale” finanziato dal Fondo per la Cooperazione Internazionale dell’Autorità d’Ambito  n.3 “Torinese” vedrà nuovamente in prima linea le realtà d’eccellenza per la gestione integrata acqua e rifiuti del sistema locale per condividere esperienze al servizio della sostenibilità. L’iniziativa, condotta da Hydroaid – Scuola Internazionale dell’Acqua per lo Sviluppo – in collaborazione con SMAT e Politecnico di Torino, ha infatti l’obiettivo di garantire una migliore gestione dei servizi pubblici legati alla depurazione delle acque, fornendo a tecnici e gestori di Paesi a basso indice di accesso ai servizi di sanitation strumenti utili per la progettazione, la gestione, il controllo e l’analisi delle acque trattate – punti caldi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo.1391168395

Dopo una formazione a distanza di 16 settimane per 87 operatori provenienti da 24 Paesi, i migliori 11 candidati sono stati selezionati per un corso intensivo a Torino di 3 settimane dal 9 al 29 ottobre 2016. A loro spetterà il compito di contribuire al miglioramento della qualità dei servizi, delle condizioni di vita e dell’impatto ambientale nel proprio Paese d’origine. I partecipanti selezionati provengono da Burkina Faso, Etiopia, Kenya, Sudan, Zambia, Uganda, Afghanistan, Pakistan e Nepal e operano in strutture pubbliche con competenze nel settore del trattamento di acque reflue e fanghi.

 Durante le settimane di formazione a Torino il gruppo visiterà gli impianti di potabilizzazione e depurazione delle acque di SMAT S.p.A., azienda leader nel campo del servizio idrico integrato; l’impianto di Collegno dove Barricalla S.p.A. dirige la principale discarica italiana di rifiuti speciali, pericolosi e non, e un parco fotovoltaico;  il termovalorizzatore di Torino gestito da TRM S.p.A. (Trattamento Rifiuti Metropolitani) entrato in funzione nel 2014; il centro di selezione degli imballaggi di plastica Demap S.r.l. (Beinasco); e il polo di Acea Pinerolese Industriale S.p.A., struttura multi utility per la gestione completa del ciclo dei rifiuti. Le visite e la formazione saranno inoltre integrati da interventi della Città Metropolitana di Torino (Ufficio Ciclo Integrato Rifiuti) e della Fondazione per l’Ambiente T. Fenoglio ONLUS, che completeranno la panoramica delle competenze e degli strumenti necessari a gestire e tutelare un bene comune fondamentale.

Per approfondire: http://www.hydroaid-it.org/

sostenibilità ambientale: la decarbonizzazione

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, in collaborazione con la Regione Puglia, organizza lunedì 10 ottobre, a Taranto un grande evento di confronto sulla decarbonizzazione, alle ore 9.30 presso il Teatro Orfeo (via Pitagora 78).

Ci saranno esperti e rappresentanti del settore siderurgico, tecnici, associazioni e istituzioni, per riflettere sulle soluzioni possibili per salvaguardare la salute, il lavoro, il patrimonio industriale ed ambientale dell’area tarantina.

Quattro le sessioni di approfondimento:

                1) Istituzioni, associazioni e imprese a confronto;

                2) Il caso Ilva e i suoi aspetti giuridici;

                3) Salvaguardia della salute e dell’ambiente;

                4) Conclusioni e prospettive.

Europrogetti sarà presente con il responsabile del nostro ufficio di Taranto.

Per visionare il programma:

http://www.regione.puglia.it/web/files/SERVIZIOSTAMPAGR/Finale_Programma_EVENTO_ILVA_TARANTO_sito_nid1.pdf

Diagnosi energetiche e ISO 50001”: apertura bando regionale

E’ stato pubblicato sul BURP n. 39 del 29/09/16 il “Bando diretto a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle piccole e medie imprese o l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001”, la cui dotazione finanziaria ammonta a 2,388 milioni di euro (di cui 1,194 milioni a valere sulle risorse del Ministero dello Sviluppo Economico e la restante quota sul POR-FESR 2014-2020).

I beneficiari della misura sono le PMI con unità locale in Piemonte, ad esclusione delle imprese a forte consumo di energia che, ai sensi del DLgs 102/2014 (“Efficienza energetica”) siano tenute obbligatoriamente ad eseguire diagnosi energetiche (art.8 comma 3 DLgs 102/2014).

Sono ammissibili le seguenti linee di intervento:

LINEE DI INTERVENTO TIPOLOGIA ED ENTITÀ   DELL’AGEVOLAZIONE
LINEA 1 Realizzazione di diagnosi   energetiche finalizzate alla valutazione del consumo di energia e al   risparmio energetico conseguibile Contributo in conto capitale   per ciascuna diagnosi, pari al 50% delle spese ammissibili, per un   investimento massimo di 10 mila euro al netto IVA
LINEA 2 Attuazione del sistema di   gestione dell’energia SGE e rilascio della certificazione di conformità alla   norma ISO 50001, corredata di diagnosi energetica. Contributo in conto capitale   per ciascun SGE e certificazione, pari al 50% delle spese ammissibili, per un   investimento massimo di 20 mila euro al netto IVA per ogni adozione di un   sistema di gestione

Sono ritenute ammissibili le spese documentate, al netto dell’IVA, sostenute dai beneficiari a far data dal 29 dicembre 2015 che siano relative alle due linee di intervento sopra indicate.

Le PMI dovranno realizzare almeno uno degli interventi previsti dalle diagnosi entro 24 mesi dalla data di concessione, con un tempo di ritorno economico inferiore o uguale a quattro anni, riconducibili alle tipologie di intervento di seguito riportate:

  1. installazione di impianti di cogenerazione ad elevato rendimento;
  2. interventi finalizzati all’aumento dell’efficienza energetica nei processi produttivi;
  3. interventi diretti a ridurre l’incidenza energetica sul prodotto finale, tali da determinare un significativo risparmio annuo di energia primaria;
  4. interventi finalizzati all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici nell’unità locale;
  5. sostituzione puntuale di sistemi e componenti a bassa efficienza con altri a maggiore efficienza;
  6. installazione di impianti a fonti rinnovabili a condizione che l’energia prodotta sia destinata al soddisfacimento del fabbisogno di energia dell’unità locale.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate dalle ore 10 di lunedì 3 ottobre 2016, compilando il modulo disponibile al seguente link web:

http://www.regione.piemonte.it/industria/por14_20/asse_IV4b21_diagnosi.htm

Terre e rocce da scavo: ok del Consiglio dei Ministri al testo unico

Via libera in Consiglio dei Ministri allo schema di Dpr che introduce una nuova disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo.

Lo schema di decreto del presidente della Repubblica approvato ieri in Consiglio dei Ministri  su proposta del premier Renzi e del ministro Galletti, ora all’attenzione della Corte dei Conti, introduce nella nostra legislazione un testo di riferimento unico, che supera le molte disposizioni oggi esistenti nella gestione delle terre e rocce da scavo: disciplina in particolare la gestione e l’utilizzo di quelle qualificate come sottoprodotti, il deposito temporaneo delle terre e rocce da scavo considerate rifiuti e la loro gestione nei siti da bonificare.

Tra gli elementi più rilevanti di semplificazione citati dal ministero dell’Ambiente c’è l’eliminazione di autorizzazioni preventive attraverso la previsione di un modello di “controllo ex post”, basato su meccanismi di autocertificazione da parte degli operatori e sul rafforzamento del sistema dei controlli, eliminando quelli “preventivi” che oggi generano lungaggini amministrative per gli operatori economici e tempi di risposta disomogenei sul territorio. Con questa modifica, che ricalca quella già prevista per la Scia (segnalazione certificata di inizio attività), la tempistica per tutti i provvedimenti viene definita in 90 giorni.

Il nuovo decreto prevede poi che i soggetti pubblici e privati possano confrontarsi con le Agenzie regionali e provinciali per le preliminari verifiche istruttorie e tecniche, anticipando lo svolgimento dei controlli previsti per legge. Sono inoltre unificati e semplificati gli adempimenti previsti per il trasporto fuori dal sito delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti ed eliminato l’obbligo di comunicazione preventiva all’autorità competente per quelle individuate come sottoprodotti e generate nei grandi cantieri. Allo stesso tempo sono resi più semplici gli adempimenti derivanti dall’obbligo di comunicare il loro avvenuto utilizzo. È poi prevista dallo schema di Dpr una definizione puntuale delle condizioni di utilizzo delle terre e rocce nel sito da bonificare, con procedure uniche per gli scavi e la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare nei siti oggetto della bonifica.

«Il testo unico sulle terre e rocce da scavo è una grande novità per la nostra legislazione, un valore aggiunto per l’ambiente, l’economia circolare e la competitività del nostro sistema Paese» così  il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, sul via libera di ieri in Consiglio dei Ministri.