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Emissioni UE: meno 1,8% nel 2013

Un ottimo risultato in tema di ambiente: nel 2013 le emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea sono diminuite dell’1,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il livello più basso dal 1990. I dati emergono dalla relazione annuale sui progressi relativi all’azione per il clima, pubblicata dalla Commissione europea con l’ausilio dell’Agenzia europea per l’ambiente.

L’Unione Europa ‘non solo è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2020, ma è anche chiaramente sulla strada giusta per superarlo’, si legge nel rapporto.

La commissaria europea responsabile dell’Azione per il clima Connie Hedegaard  ha aggiunto che ‘Il raggiungimento degli obiettivi per il 2020 dimostra che l’Europa è pronta per rafforzare il suo impegno. Ma non solo: evidenzia anche che l’Ue sta effettuando tagli drastici. Le politiche funzionano. Pertanto, la scorsa settimana, i leader dell’Ue hanno deciso di continuare questo percorso ambizioso e raggiungere almeno il 40% entro il 2030’.

Lussemburgo 28 ottobre 2014: Consiglio ambiente dell’UE

ll Consiglio ambiente dell’Ue riunito a Lussemburgo ha approvato il documento conclusivo per il mandato negoziale in vista della prossima conferenza di Lima a dicembre, incentrata sul contrasto ai cambiamenti climatici.

“L’ambiente diventa determinante per la strategia di crescita e occupazione dell’Europa: era un’occasione che volevamo cogliere come presidenza italiana” ha sottolineato il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti. “Il sistema industriale del ’900 che spreca troppe risorse e produce troppi rifiuti – ha spiegato Galletti – non sta più in piedi, non solo perché non fa bene all’ambiente, ma perché non conviene economicamente”.

Con l’approvazione dell’accordo sulla strategia in materia di clima-energia per il 2030 l’Unione europea si dirige “a testa alta” verso la prossima conferenza Onu di Lima a dicembre, ha sottolineato il ministro al termine del Consiglio Ue.

“L’appuntamento di Lima - ha aggiunto -  rappresenta una tappa cruciale in vista dell’accordo globale da trovare a Parigi 2015″. “E’ una sfida centrale per il futuro del Pianeta – conclude Galletti – alla quale l’Europa arriva da protagonista, forte dell’intesa trovata tra i leader al Consiglio Europeo di Bruxelles”

Per visionare i documenti approvati a Lussemburgo si rimanda al seguente link:

http://www.minambiente.it/comunicati/consiglio-ambiente-ue-i-documenti-approvati-lussemburgo

Gas serra: raggiunto il livello massimo in 800 mila anni

Il Gruppo di esperti sul clima dell’Onu, riuniti a Copenaghen, ha annunciano che le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno raggiunto i più alti livelli in ‘800 mila anni’ e che rimane oramai pochissimo tempo per contenere l’aumento della temperatura.

Le emissioni di gas serra, secondo gli esperti, devono essere ridotte dal 40 al 70% tra il 2010 e il 2050 e sparire dal 2100.

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, a margine della pubblicazione a Copenaghen del nuovo rapporto Ippc sui cambiamenti climatici, ha affermato che ‘l’azione contro il cambiamento climatico può contribuire alla prosperità economica, ad un migliore stato di salute e a città più vivibili’.

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha ricordato come il rapporto Ipcc sui gas serra è una chiamata alle responsabilità per il mondo e serve una presa di coscienza globale.

Unione Europa: entro 2030 meno 40% sulle emissioni di CO2

Al termine di un lungo summit che ha impegnato i rappresentanti dei 28 Stati membri dell’Unione europea, i leader riuniti a Bruxelles hanno raggiunto un accordo sulle emissioni di CO2.

Il piano è quello di ridurle del 40 percento entro il 2030, garantendo al contempo un incremento pari al 27 per cento nell’uso delle energie rinnovabili e una maggiore efficienza energetica per un valore pari anch’esso al 27 per cento.

L’accordo è il risultato di un compromesso tra gli Stati membri fortemente dipendenti dall’uso dei combustibili fossili ( Polonia in primis) e gli Stati più inclini all’incremento dell’uso delle energie alternative. Le preoccupazioni principali hanno riguardato gli effetti possibili di tali tagli sulla crescita economica dei Paesi membri, preoccupazioni sedate dalla predisposizione di un piano che prevederà una serie di “sconti” sullo scambio del carbone per un valore di 15-20 miliardi di euro.

L’accordo siglato rappresenta un traguardo importante nella definizione di una strategia condivisa per la diminuzione delle emissioni anche se è utile ricordare come l’Europa è responsabile per meno del 10% delle emissioni totali prodotte a livello mondiale e gli Stati maggiormente responsabili quali Stati Uniti, Russia , Cina e India non hanno ancora definito una loro strategia di abbattimento delle emissioni di CO2.

Eurovelo8: la pista ciclabile del Mediterraneo

Presentato il progetto Eurovelo8, il percorso ciclabile del Mediterraneo che si snoderà per 5.900 Km e toccherà 11 nazioni.

Il progetto europeo è stato presentato nella sede dell’Enit (Ente Nazionale Italiano del Turismo) a Roma e si inserisce nel progetto Eurovelo che si compone di 14 percorsi ciclabili che attraversano l’Europa per un totale di 70.000 Km. L’Italia è interessata per una lunghezza di 965 Km.

Eurovelo8 ha durata di 18 mesi e si concluderà a fine settembre 2015. Il budget totale stanziato per la sua realizzazione ammonta a circa euro 332.700 per il quale si prevede un cofinanziamento da parte della Commissione Europea di circa euro 250.000 pari al 75% dell’intero importo.

Nel Belpaese il progetto mira al potenziamento dei percorsi della rete cicloturistica nelle zone dell’Asta del Po attraverso le quali si snoda la via cicloturistica, toccando città come Venezia, Torino, Ferrara e Mantova.
La dorsale cicloturistica lungo il fiume Po sarà il progetto VenTo, 679 Km da Venezia a Torino passando per Expo 2015. Al progetto hanno aderito oltre 140 tra comuni, provincie, enti locali, parchi, 70 associazioni nazionali e locale e più di 400 cittadini.

Il cicloturismo è da sempre una passione delle popolazioni nordeuropee ed in Italia è in crescente sviluppo nella fascia di età over 40 che vuole viaggiare rispettando l’ambiente. La crescente domanda di turismo sostenibile può essere un volano importante per le economie locali e il percorso ciclabile in progetto potrà inoltre offrire ulteriore fonte di promozione dei prodotti locali e tipici delle provincie e dei comuni italiani.

Ecomondo 2014: convegno sulla raccolta differenziata e il riciclaggio

Nel corso della Fiera Ecomondo, prevista dal 5 all’8 Novembre 2014 presso la Fiera di Rimini, si terrà l’ottavo appuntamento annuale per fare il punto sulla raccolta differenziata e il riciclaggio di materiali.

L’incontro sarà l’occasione per confrontare modelli consolidati di raccolta differenziata nelle grandi aree metropolitane europee. Imprese straniere ed imprese associate a Federambiente impegnate nella raccolta differenziata di rifiuti da imballaggio, RAEE, rifiuti organici, nelle grandi città, avranno l’occasione di presentare le loro esperienze contribuendo, con l’ausilio dei dati riscontrati,  ad un dibattito più approfondito e mirato sulle tematiche della raccolta differenziata e del riciclo.

Saranno inoltre presentate e discusse le migliori pratiche utilizzate nella raccolta differenziata evidenziando le similitudini e le diversità e confrontando i risultati raggiunti nello specifico quadro territoriale delle aree metropolitane, anche alla luce dei diversi contesti nazionali.

Ecomondo: Stati Generali della Green Economy

Il 5 e 6 Novembre nell’ambito della manifestazione Ecomodo presso i padiglioni della Fiera di Rimini, si terrà la III Edizione degli Stati Generali della Green Economy e il tema dell’evento sarà “Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana”
Gli Stati Generali della Green Economy sono promossi dal Consiglio Nazionale, composto da 66 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy in Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Il programma è consultabile sul sito dedicato:http://www.statigenerali.org/

Nasce il più grande parco eolico off-shore degli Stati Uniti: lo costruirà un italiano

La Us Wind Inc. si è aggiudicata per 8,7 milioni di dollari la gara per costruire il più grande parco eolico marino degli Usa, ma di americano la company non ha molto se non la sede a Boston. La società è guidata, infatti, dall’italiano Alfonso Toto ed è controllata da Renexia, un’azienda (italiana) che opera nel campo delle energie rinnovabili. Il Bureau of ocean energy management regulation and enforcement ha confermato la regolarità dell’offerta dopo la Due Diligence condotta dal Dipartimento della giustizia.

Entro il 2020 l’US Wind  dovrà progettare e costruire il parco eolico al largo della costa ovest degli Stati Uniti e poi lo gestirà per 25 anni.

L’amministrazione di Barack Obama sta puntando molto sull’eolico offshore: nei prossimi 10 anni, oltre a quello del Maryland, verranno realizzati altri cinque giganteschi parchi eolici offshore al largo delle  coste di Massachusetts, Delaware, Rhode Island e Virginia.

Per l’amministratore Alfonso Toto essersi aggiudicati questa gara  “è la dimostrazione che l’Italia, anche in campo internazionale, può competere e vincere sul piano  tecnologico e di innovazione con competitors di tutto il mondo».

“TERRA MADRE”: Torino 24 ottobre 2014

Il giorno 24 ottobre dalle ore 11:45 alle ore 17:30 si terrà, presso il Salone Internazionale del Gusto di Torino, l’evento “Terra Madre”.
Lo scopo è provare a definire modelli su principi ormai indispensabili: difesa del territorio, valorizzazione della biodiversità, promozione delle tradizioni produttive e della cultura locale, coniugando sostenibilità e competitività sui mercati internazionali.

L’evento è patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dall’associazione Slow Food.

Il programma dell’evento è consultabile ai seguenti link:

-          www.minambiente.it

-          www.slowfood.it

#Italiasicura

I terribili eventi di Genova, avvenuti nel giorno della presentazione della campagna d’informazione #italiasicura, hanno riacceso il dibattito sulla prevenzione contro il dissesto idrogeologico; diamo allora un sguardo alla Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e presentata nel luglio di quest’anno.

Italiasicura è una Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, si compone di due unità distinte: la prima focalizzata sull’edilizia scolastica e la seconda sul dissesto idrogeologico.

Il Governo ha affidato alla struttura di missione misure straordinarie e il compito di fare regia e coordinare tutte le strutture dello Stato (Ministeri, Protezione Civile, Regioni, Enti Locali, Consorzi, Genio Civile ed enti/soggetti locali).

I dati forniti dalla Presidenza del Consiglio indicano che nel’81,9% dei Comuni italiani sono presenti aree soggette a dissesto idrogeologico e che il costo pagato dallo Stato dal 1945 ad oggi per danni e risarcimenti da frane e alluvioni si attesta sui 3,5 miliardi di euro all’anno.

Gli accordi di programma Stato-Regioni, siglati nel 2009-2010, prevedevano la realizzazione di 3.395 opere anti-emergenza delle quali solo il 3,2% (109 interventi) risulta concluso al 2014, il 19% (631 interventi) è in corso di esecuzione e il restante 78% risulta fermo in fase di progettazione o affidamento e lontano dalla cantierizzazione.

La Struttura di missione avrà quindi il compito di trasformare in cantieri gli oltre 2,48 miliardi di euro non spesi dal 1998 e avrà il compito di vigilare sul corretto uso degli oltre 1,6 miliardi di euro stanziati dal CIPE nel 2012 per opere urgenti di fognature e depuratori nelle Regioni del Sud Italia  da concludere entro il 2015.