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Raccolta differenziata: nelle scuole di Milano arrivano i salvacarta

L’uso di buone pratiche quotidiane per la raccolta differenziata parte da una capillare e attenta diffusione di promozione tra le nuove generazioni, in questo contesto si inquadra il nuovo progetto  promosso dal Comune di Milano in collaborazione con Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, e Amsa Gruppo A2A.

L’iniziativa prevede la distribuzione di raccoglitori speciali per la raccolta differenziata di carta e cartone in 8mila classi elementari e medie delle scuole cittadine, insieme alla distribuzione di materiali didattici e informativi per gli insegnanti. Nel corso dell’intero 2015 saranno 360 gli istituti milanesi che parteciperanno al progetto ed accoglieranno all’interno delle loro classi i Salvacarta.

Numerose le iniziative avviate dal consorzio Comieco a Milano in cooperazione con il Comune e Amsa, tra cui le Cartoniadi recentemente concluse, volte a sensibilizzare i cittadini sul tema del riciclo e supportare il potenziamento della raccolta differenziata cittadina di carta e cartone.

Clima: Accordo USA – India

Dopo l’accordo con la Cina avvenuto nel Novembre scorso, il presidene statunitense Barack Obama segna un’altro importante passo per combattere il cambiamento climatico globale e annuncia con il primo ministro dell’India Narendra Modi uno storico accordo di cooperazione tra i due paesi.

L’accordo non specifica obiettivi di riduzione delle emissioni, come nel caso di quello raggiunto con la Cina, ma contiene tuttavia una serie di punti qualificanti tra cui:

- Cooperazione per raggiugnere obiettivi ambiziosi alla conferenza di Parigi di fine anno;

- Un fondo comune di 125 milioni di dollari in 5 anni per sostenere progetti di ricerca su energie rinnovabili, efficienza energetici e biofuel di nuova generazione;

- Accelerare la crescita di una finanza dell’energia pulita, che potrebbe riguardare un portafoglio di un miliardo di dollari

- Cooperazione per migliorare la qualita’ dell’aria nelle citta’ indiane

- Sviluppo di tecnologie off grid in grado di portare le energie rinnovabili a chi e’ ancra fuori dalla rete elettrica nelle campagne.

 

 

L’Educazione Ambientale entra nel programma scolastico italiano

Dall’anno scolastico 2015/2016 gli studenti italiani, dalla scuola materna fino alla scuola secondaria superiore, troveranno una nuova materia obbligatoria nel loro carico didattico: l’educazione ambientale.

Il progetto sviluppato congiuntamente dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dell’Istruzione prevede l’insegnamento di 10 argomenti selezionati e sviluppati in base all’età degli alunni. In attesa di essere tramutata in ora strutturale all’interno del ciclo didattico, le tematiche ambientali verranno inserite all’interno di altre materie quali geografia, scienza, arte.

L’obiettivo dichiarato è quello di insegnare ai bambini come porsi in modo corretto nei confronti dell’ambiente che li circonda e proseguire così in una delle principali missioni del mandato del Ministro dell’Ambiente Galletti per una più ampia diffusione delle tematiche ambientali tra i giovani.

In un momento storico come quello attuale in cui i governi dibattono sull’importanza di uno sviluppo sostenibile e di un nuovo accordo universale sul clima, che culminerà nella Conferenza di Parigi a fine anno, il compito di un Paese che pone la tutela dell’Ambiente come priorità per uno sviluppo sostenibile non è solo quello di controllare il rispetto delle normative vigenti e comminare sanzioni ma soprattutto educare la cittadinanza al rispetto e alla tutela dell’ambiente in cui vive.

Il progetto sviluppato dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dell’Istruzione con l’introduzione dell’educazione ambientale come materia obbligatoria di studio da svolgersi per tutto il ciclo scolastico è un passo cruciale verso la formazione di cittadini consapevoli e attenti alle tematiche ambientali e la garanzia per un futuro in cui sviluppo sostenibile, riciclo, impronta ambientale non siano conoscenza di pochi ma patrimonio di una comunità.

Fondi strutturali europei: l’Italia migliora la capacità di utilizzo

Migliora la capacità delle regioni italiane di utilizzare i fondi strutturali europei. Il dato complessivo nazionale sul periodo di programmazione ormai prossimo alla conclusione (2007-2013) evidenzia che nel 2014 si è speso addirittura più del target stabilito a livello comunitario.

Grazie allo sforzo congiunto di Governo e Regioni, nel 2014 sono stati investiti oltre 7,9 miliardi, 1,9 in più dell’ammontare in scadenza. Di questi, circa un terzo erano a rischio di disimpegno, per cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, con delega alla Coesione territoriale, ha commentato in un tweet: “Evitato il rischio di perdere 2 miliardi, grande lavoro di tutti”. L’obiettivo è stato raggiunto, come evidenziato dalla Presidenza del Consiglio, anche grazie a “un’azione congiunta che ha visto le regioni con maggiori criticità, Calabria, Campania e Sicilia, molto impegnate e supportate dalle tre task force specificamente dedicate all’attuazione dei programmi operativi”.

UE: presentata la normativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici

E’ stata adottata dalla Commissione europea la proposta legislativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici, che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI). Il Fondo costituisce il fulcro dell’offensiva sugli investimenti del Presidente Juncker, che mobiliterà almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione europea. Saranno sostenuti soprattutto gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche, e le imprese di dimensioni più piccole che contano un massimo di 3.000 dipendenti.

La proposta istituisce inoltre un Polo europeo di consulenza sugli investimenti per contribuire all’individuazione, la preparazione e lo sviluppo di progetti in tutta l’Unione.

 

Zehus la bici ibrida

Zehus, è questo il nome del nuovo sistema che permetterà di ottenere una bici elettrica in grado di far risparmiare il 40% della fatica senza bisogno di essere ricaricata dalla rete elettrica. Un sistema all in one in cui motore, portabatteria e interfaccia utente saranno un unico componente collegato al mozzo della ruota posteriore.

L’idea, nata all’Ing. Giovanni Alli durante il suo dottorato al Politecnico di Milano, è stata quella di creare una bici ibrida sul principio delle auto in circolazione sulle nostre strade in cui il motore a combustione supporta quello elettrico e ricarica le batterie. Il sistema Zehus, infatti, ricarica la batteria grazie alla pedalata del ciclista quando questo ha una buona efficienza e interviene, mediante l’azionamento del motore elettrico, quando l’utente pedala con una bassa efficienza.

Il sistema messo a punto dal team di sviluppo del progetto Zehus permette di stimare diversi parametri tra cui la pendenza e lo sforzo prodotto. Zehus è interamente prodotto in Italia attraverso una filiera di aziende tra Brescia, Varese, Genova, Vicenza e Torino in modo da poter garantire un controllo accurato ed uno standard di qualità elevato.

Le invenzioni alla base del sistema all in one sono coperte da diversi brevetti e sono state premiate con importanti riconoscimenti tra i quali spicca la nomina a Prodotto più innovativo alla Fiera China Cycle di Shangai.

RAEE: 2014 da record per riciclo e recupero

Il 2014 è stato un’anno da record per il riciclo e il recupero di Raee, ovvero di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche quali lavatrici, condizionatori, forni, computer…

Nel 2014 il Consorzio italiano Ecodom ha trattato  75.900 tonnellate di Raee pari al 32% dei rifiuti elettrici gettati in Italia, con un incremento del 6,8% rispetto all’anno precedente. Per la quota di Raee gestita dal Consorzio Ecodom spicca, quale Regione più virtuosa, la Lombardia seguita da Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.

Nonostante il 2014 sia stato l’anno record per il riciclo e il recupero di Raee c’è da sottolineare come circa il 70% dei rifiuti prodotti in Italia siano giunti nei mercati illegali di Cina e Ghana dove i costi economici e ambientali per il trattamento dei Raee e il recupero di materie prime seconde risulta pari a zero.

Il Riciclo è un’Arte: Palazzo Ducale Genova 9 gennaio – 6 febbraio

E’ in corso a Genova l’esposizione “Il Riciclo è un’Arte”, mostra personale di Annarita Serra che propone una serie di opere realizzate con rifiuti e materiali di recupero ai quali l’artista ha conferito nuova vita.

La mostra è organizzata da Amiu partner del progetto Life+ WeeenModels nato per migiorare il recupero e il riciclo dei rifiuti Raee, ovvero quei rifiuti composti da elettrodomestici, stumenti elettrici ed elettronici, apparecchiature informatiche.

La mostra sarà visibile fino al 6 febbraio 2015 nello spazio aperto del Cortile maggiore di Palazzo Ducale a Genova. Da martedì a domenica dalle 15 alle 19 con ingresso gratuito.

Bilancio 2014 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente

L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha redatto il bilancio per l’anno appena trascorso; al centro dell’analisi il tema della Green economy per dimostrare come l’economia europea possa crescere preservando i sistemi naturali che ci sostengono.

Secondo uno studio approfondito delle politiche della green economy compiuto dall’EEA l’adozione di standard ambientali più elevati risultano essere tra i driver principali dell’innovazione in Europa, che permettono alle aziende un vantaggio sia nell’Ue che nel mondo.

Il settore dei beni e dei servizi ambientali, ad esempio, ha impiegato 4,2 milioni di persone nel 2011, secondo i dati più recenti. Ciò rappresenta un aumento del 44% a partire dal 2000, di gran lunga superiore alla media europea del 7% di crescita dei posti di lavoro durante lo stesso periodo. Nonostante questi segnali incoraggianti, l’ analisi dell’ EEA in tutto 2014, ha dimostrato però che l’Unione europea ha ancora molta strada da fare nella sua missione di ‘vivere bene, entro i limiti del pianeta’. Le materie prime importate nell’ Ue, ad esempio, sono circa otto volte superiori a quelle esportate e estrazione e trasporto di queste risorse hanno elevati costi ambientali ed economici.

Tra i dati emersi dall’analisi dell’EEA per l’anno 2014 particolarmente significativi sono quelli riguardanti l’inquinamento. Inquinamento a cui tutti gli abitanti delle città Europee sono esposti con concentrazioni sopra le soglie imposte dalle linee guida dell’organizzazione Mondiale della Sanità, circa un quarto della popolazione, ad esempio, risulta esposta a livelli di rumore sopra le soglie di legge. Ma oltre ai danni sulla salute enormi risultano i costi sostenuti dalla collettività a causa dell’inquinamento; secondo un recente studio condotto dall’EEA, infatti, i costi sostenuti nel periodo tra il 2008 e il 2012 si aggirerebbero tra i 232 miliardi di euro e i 672 miliardi di euro.

La buona notizia è sul fronte del clima. Le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite di nuovo nel 2013, secondo le stime pubblicate nel mese di ottobre, mettendo a portata di mano, per l’ UE, l’obiettivo di riduzione del 20% prima del previsto. E l’adattamento ai cambiamenti climatici è ormai nell’agenda politica in molti paesi europei.

Il GSE rilascia il rapporto 2013 sul fotovoltaico in Italia

Il Gestore dei servizi elettrici ha aggiornato il Rapporto statistico sugli impianti fotovoltaici congiuntamente a quello sull’incentivazione del comparto solare. Le statistiche provengono da un accurato lavoro di integrazione delle informazioni provenienti dagli archivi per la gestione dei meccanismi di incentivazione e dai dati provenienti dalla rilevazione diretta effettuata dal Gestore stesso sui produttori di energia elettrica da fotovoltaico non incentivato.

La fotografia scattata ha certificato come la fine del 2013, nonostante l’Italia sembri ormai uscita dai travolgenti trend di crescita dei primi anni del Conto Energia, si è concluso con 18 GW fotovoltaici in esercizio che hanno portato alla produzione di ben 21,6 TWh.

In base a quanto si apprende dal rapporto, a fine 2013 in Italia risultavano in esercizio 18.053 MW di impianti fotovoltaici raggiunti grazie ai nuovi 1,36 GW solari, per lo più istallazioni di piccola taglia e collegate alla rete in bassa tensione; di questi circa 1,14 GW hanno richiesto l’accesso al Conto Energia (oltre il 98% del totale). Gli impianti non incentivati invece hanno aderito in larga percentuale al meccanismo dello Scambio sul Posto. Non è una sorpresa che siano stati i primi sei mesi dell’anno quelli più interessati da nuove installazioni (circa il 59% della potenza installata durante l’intero anno), dal momento che il 6 luglio 2013 si è concluso il V Conto Energia.

Rimangono significativi i dati inerenti alla distribuzione della potenza e della numerosità tra le Regioni italiane che ci regalano un quadro abbastanza disomogeneo: se da un lato infatti il numero più elevato di impianti si riscontra al Nord, in particolare in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (rispettivamente con 84.338, 80.110 e 56.951), in termini di potenza installata è invece la Puglia che detiene il primato con ben 2.555 MW installati.