Ecosistema Urbano è la ricerca di Legambiente sulla vivibilità dei capoluoghi di provincia italiani giunta alla 22esima edizione e realizzata in collaborazione con l’Istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
Il Dossier 2015 rivela come le aree urbane del nostro paese risultano ferme con conseguenti difficoltà nel rinnovamento in chiave sostenibile; tra le note positive si registrano lievi miglioramenti soprattutto sul fronte della raccolta differenziata, delle energie rinnovabili e si assiste ad un lieve calo degli sforamenti nelle concentrazioni di NO2,di PM10 e di ozono.
Altro dato significativo risulta la netta divisione del paese tra Nord e Sud e tra piccole e grandi città; nelle prime 6 posizioni della classifica infatti troviamo Verbania, Trento, Belluno, Bolzano, Macerata e Oristano, e sempre scorrendo la classifica è facile notare come le migliori performance sono ad appannaggio di centri con meno di 80.000 abitanti con le solite eccezioni di Trento e Bolzano. Tra le grandi città solamente Venezia con il suo ottavo posto tiente testa ai capoluoghi medio-piccoli, mentre Milano e Roma non vanno oltre il 51esimo e 83esimo posto.
Anche quest’anno la classifica è stata stilata sulla base di 18 gli indicatori di confronto:
- tre indici sulla qualità dell’aria;
- tre sulla gestione delle acque;
- due sui rifiuti;
- due sul trasporto pubblico;
- cinque sulla mobilità;
- uno sull’incidentalità stradale;
- due sull’energia.
I dati relativi alla qualità dell’aria nel 2014 vedono, grazie anche a condizioni metereologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti, un calo a 27 (6 in meno rispetto all’anno precedente) città in cui almeno una centralina ha rilevato concentrazioni medie annue di biossido di azoto (NO2) superiori al limite di legge, mentre sono 4 i comuni che non rispettano il limite della concentrazione media annua di PM10.
I dati relativi ai rifiuti vedono nel 2014 una produzione pro capite in lieve ascesa e sui valori del 2013, con una media di 540 kg pro capite. La percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti registra un incremento con un valor medio di 43,90%.
I dati riguardanti mobilità e trasporto pubblico vedono un parco auto e moto, che interessa quasi l’80% dei comuni capoluogo, senza variazioni significative mentre le politiche di mobilità mostrano invece un trasporto pubblico in grande affanno, con il 68% dei comuni che vede diminuire il numero di passeggeri, e una sostanziale stabilità della rete di piste ciclabili e isole pedonali.
Dati incoraggianti per quanto riguarda gli indicatori energetici con solare termico e fotovoltaico e l’aumento a diciassette (erano sedici lo scorso anno) capoluoghi che possono contare su dieci o più kiloWatt provenienti da impianti installati su edifici comunali ogni 1.000 abitanti.
I dati relativia alla gestione della rete idrica vedono un aumento da 7 a 9 città in cui le perdite della rete idrica risultano pari o inferiori al 15% dell’acqua immessa; e passano invece da sedici a dodici le città nelle quali le perdite sono superiori al 50%.
Per maggiori informazioni e per scorrere la classifica finale delle città capoluogo italiane visitare il sito:
http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecosistema-urbano-xxii-edizione