Una nuova tecnologia italiana per lo smaltimento dell’amianto
Premiata come Progetto LIFE+ del mese di Dicembre dal Ministero dell’Ambiente una nuova tecnologia per lo smaltimento dell’amainto sviluppata da un gruppo di ricercatori genovesi.
La tecnologia attualmente disponibile per il trattamento dei residui di asbesto è l’utilizzo della torcia al plasma che in Francia ha un costo di ben 1000 euro per ogni tonnellata di scorie, ed in Italia il costo raddoppierebbe in virtù di un’energia elettrica due volte più cara.
Per ovviare al problema dei costi elevati per lo smaltimento il gruppo di ricercatori genovesi ha utilizzato un principio vecchio di cent’anni che veniva utilizzato nella fase di saldatura dei binari delle grandi ferrovie; ovvero la produzione di alte temperature mediante la reazione tra l’ossido metallico e altri reagenti, come ad esempio il magnesio.
Il processo messo in opera dal gruppo di ricercatori, coordinati dal fisico Maurizio Ferretti, prevede la miscela di ossido di ferro, polvere di amianto e magnesio metallico scaldata con fiamma ossidrica. Quando la reazione di combustione raggiunge i 1600°C l’amianato è divenuto inerte e non dannoso per la salute umana.
Il lavoro di ricerca è iniziato nel 2013 ed è stato finanziato dall’Unione Europea (co-finanziatrice con 750mila euro) e da due aziende, la Telerobot Labs di Genova e la Vico di Cairo Montenotte (che contribuiscono con altri 750mila euro).