L’XI Rapporto, realizzato dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ISPRA/ARPA/APPA), presenta i dati relativi alle principali tematiche ambientali in 85 città italiane, in particolare il capitolo sui rifiuti illustra i dati sulla produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata.
Dal capitolo relativo a rifiuti urbani e raccolta differenziata presente nel rapporto “Qualità dell’ambiente urbano” , curato ogni anno da ISPRA, emerge che la produzione pro capite di rifiuti urbani nelle 85 città italiane prese in esame risulta superiore alla media nazionale, che nel 2014 si è attestata a 480 kg circa pro capite.
Le 85 città hanno, in media, una produzione di rifiuti urbani pari a 550 kg/abitante per anno, che significa circa 62 kg/anno per abitante in più rispetto al dato medio nazionale.
Tra le città esaminate nel rapporto, 7 sono toscane: Lucca, Pistoia, Prato, Livorno, Pisa, Firenze e Arezzo, la situazione della produzione di rifiuti urbani e della raccolta differenziata in queste, e nelle altre, province della Toscana, è riportata nella nostra ARPATnews “I dati 2014 su rifiuti urbani e raccolta differenziata nelle province toscane”.
Due i possibili fattori che possono essere causa della maggiore produzione di rifiuti:
- la presenza di un numero maggiore di attività lavorative, in particolare nel settore terziario, che si concentrano, in genere, nei centri urbani più grandi
- l’afflusso di turisti, molte delle 85 città esaminate sono importanti mete turistiche del nostro Paese.
Nel 2014 le città con i valori di produzione pro-capite più alti sono state Olbia (794 kg/abitante anno) e Pisa (793 kg abitante anno), al contrario i dati più bassi vengono riscontrati a Asti, Trieste, Trento, Campobasso, Teramo, Monza, Viterbo, Potenza, Cosenza, Novara, Benevento ed Andria, tutte al di sotto dei 450 kg/abitante per anno.
Il rapporto mette in luce che la produzione totale di rifiuti urbani è diminuita negli ultimi tre anni (2012-2014), ma non in tutte le città italiane.
A fronte di situazioni di decremento anche superiori al 10%, ve ne sono altre che fanno registrare un aumento della quantità di rifiuti prodotti.
Raccolta differenziata
Le 85 città prese in esame dal rapporto di ISPRA contribuiscono per quasi il 27% al totale nazionale della raccolta differenziata, si tratta di circa 3,6 milioni di tonnellate.
Una delle città con la più alta percentuale di raccolta differenziata è Pordenone, che raggiunge una percentuale superiore al 79%, seguita da Trento con il 76% e Treviso con oltre il 70%.
Raggiungono percentuali superiori al 60% di raccolta differenziata:
- Novara, Bolzano, Asti, Andria, Parma, Salerno, Bergamo, Benevento, Rimini, Vicenza, Teramo, Udine.
Comprese tra il 40%ed il 60% di raccolta differenziata troviamo:
- Lucca, Perrugia, Modena, Reggio Emilia, Cuneo, Rovigo, Varese, Piacenza, Ravenna, Monza, Ferrara, Forlì, Ancona, Como, Venezia, Pesaro, Verona, Milano, Caserta, Padova, Prato, Avellino, Alessandria, Firenze, Cosenza, Sassari, Aosta e Torino.
Tra il 40% e il 20% si posizionano:
- Terni, Ascoli Piceno, Brescia, Bologna, Livorno, La Spezia, Pistoia, Pavia, Pisa, Barletta, Roma, Arezzo, Viterbo, Pescara, Genova, Brindisi, L’Aquila, Imperia, Cagliari, Latina, Trieste, Olbia, Trani, Bari, Savona, Matera, Rieti, Napoli, Potenza e Trapani.
Nelle restanti città la raccolta differenziata si colloca al di sotto del 20%, raggiungendo talvolta anche percentuali inferiori al 10%, come nel caso di Catania, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Catanzaro, Foggia e Siracusa.
Dal rapporto “Qualità ambiente urbano” emerge che, rispetto al triennio 2012-2014, si ha un incremento, piuttosto generalizzato, della percentuale di raccolta differenziata; il comune con l’aumento percentuale più considerevole risulta il Comune di Andria, con quasi 40 punti percentuali in più.
Ricordiamo che tutti i dati relativi alla produzione di rifiuti urbani e raccolta differenziata sono ora disponibili in formato open data. Grazie ad ISPRA, ogni cittadino può sapere quanti rifiuti produce il proprio comune ed in che misura sono differenziati, semplicemente selezionando, tra gli oltre 8000 comuni italiani, il proprio.
[fonte: Ecoera]