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Written by Fabio Marucci

Plastic Busters : Su Arno e Tevere il primo esperimento pilota nel Mediterraneo

Prende il via il primo esperimento pilota nel Mediterraneo per valutare la portata di microplastiche da parte dei grandi fiumi italiani.

Le foci del Tevere e dell’Arno saranno analizzate per quantificare la presenza di micro particelle di plastica, derivate principalmente dal disfacimento di rifiuti plastici più grandi e responsabili di danni all’ecosistema e alla salute della fauna marina.
Protagonisti dello studio sono i “Plastic Busters”, i ricercatori dell’Università di Siena che stanno dando vita ad un ampio piano di mappatura delle plastiche nel mar Mediterraneo, nell’ambito di “Med Solution” e della rete ONU sullo sviluppo sostenibile “Sustainable Development Solutions Network”, ancora una volta in collaborazione con la Marina Militare.
Per entrambi i fiumi saranno effettuati quattro campionamenti a 20 km, a 10 km, a 5 km, e a cinquecento metri dalla foce del fiume, raccogliendo e analizzando i sedimenti e lo zooplancton.

Si tratta di un tassello importante del progetto dei “Plastic Busters”, che mira a mappare la presenza di microplastiche nel Mediterraneo e a valutare gli effetti sugli animali marini dell’inquinamento da plastica, per pianificare fin da subito, a livello internazionale, azioni di mitigazione per la riduzione del fenomeno.

RhOME for denCity: l’Italia vince il Mondiale della sostenibilità

 

L’Italia è campione del Mondo di sostenibilità. Ad aver alzato la coppa del mondo è stata RhOME for denCity, la casa progettata e costruita dal dipartimento di Architettura di Roma Tre.

RhOME è un edificio appositamente pensato per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma.

Sono state dieci le prove a cui è stata sottoposta la casa ecologica: verifiche di costruzione e qualità architettonica, ingegneria, efficienza energetica, sostenibilità, design e trasportabilità, comunicazione e sensibilizzazione del pubblico.

A far pendere la bilancia dei giudici a nostro favore è stato il fatto che RhOME è stata pensata per produrre più energia di quanto ne consuma, per utilizzare strumenti di difesa passiva dalle temperature sia calde che fredde, per tenere sotto controllo la qualità dell’aria e permettere sia la funzione abitativa che lavorativa.

Non un progetto fine a se stesso ma una vera e propria casa facile da realizzare ma in grado di rispondere alle nuove necessità legate all’aumento della densità urbana, evitando sprechi energetici e cercando di curare piaghe come quella del degrado ambientale.

Il futuro dell’economia e dei lavori green passa da Milano

Il 16 e il 17 luglio 2014 avrà luogo nel capoluogo Lombardo una due-giorni di riunioni informali dei ministri UE.

Il dibattito avrà l’obiettivo di porre l’ambiente al centro del progetto di sviluppo dell’Unione Europea incardinando negli obiettivi UE da qui al 2020 i temi della green economy, dell’uso efficiente delle risorse, dell’economia circolare e le conseguenti opportunità offerte da questo comparto alla crescita dell’occupazione.

Questi gli incontri previsti con i media:

MERCOLEDI 16 LUGLIO - ore 13.00 - Conferenza stampa ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e Commissario europeo per l’azione per il Clima Connie Hedegaard

GIOVEDI 17 LUGLIO - ore 14.30 - Conferenza stampa ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Commissario europeo per l’Ambiente Janez Potocnik, Commissario europeo per il Lavoro Laszlo Andor.

Climate Parliament: le fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale

Venerdì 11 luglio 2014 ha preso il via a Shanghai l’ultimo forum internazionale promosso da Climate Parliament; alla due giorni hanno partecipato circa 60 parlamentari per esaminare le nuove priorità di bilancio e i nuovi investimenti necessari ad evitare più di 2°C di riscaldamento globale in questo secolo.

L’evento ha avuto come linea guida l’esortazione della comunità scientifica internazionale a diminuire drasticamente le emissioni globali di carbonio entro la fine del decennio al fine di evitare di innescare impatti climatici devastanti.

L’incontro è stato anche l’occasione, per i legislatori, per conoscere gli strumenti politici che la Cina sta usando per raggiungere i suoi progressi sulle fonti rinnovabili.

La Repubblica Popolare Cinese sta giocando un ruolo chiave e presto sarà non solo il più grande produttore di attrezzature per energie rinnovabili ma anche il più grande produttore di elettricità derivante da fonti rinnovabili.

Rinnovabili al 40% in Italia nel primo semestre 2014

Terna ha recentemente pubblicato i dati sulla produzione di energia in Italia segnalando che le fonti rinnovabili nei primi sei mesi del 2014 hanno contribuito per poco più del 40% alla produzione nazionale, raggiungendo un nuovo record e superando quello raggiunto nel 2013 con il il 36%.

Il record è stato raggiunto però non grazie ad un incremento e quindi ad un nuovo impulso delle energie rinnovabili bensì da un ulteriore calo dei consumi globali e del termoelettrico.

Clima: l’UE finanzia l’energia pulita con i soldi di chi inquina

La Commissione Europea ha stanziato 1 miliardo di Euro di finanziamenti per la realizzazione di 19 progetti di lotta contro i cambiamenti climatici nel quadro del programma di finanziamento NER 300.

Le risorse per il finanziamento dei progetti derivano dalla vendita di quote di emissione del Sistema EU ETS ( European Union Emission Trading Scheme). In altre parole: chi inquina finanzierà lo sviluppo di nuove iniziative a bassa emissione di carbonio.

I progetti riguardano tecnologie quali la bioenergia, l’energia solare a concentrazione, l’energia geotermica, l’energia fotovoltaica, l’energia eolica, l’energia oceanica, le reti intelligenti e, per la prima volta, la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

I 19 progetti verranno realizzati in 12 Stati membri dell’Unione: Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Portogallo, Spagna, Svezia e regno Unito.

 

Per ulteriori informazioni:

Sito Rappresentanza in Italia della Comunità Europea

 

Terre e rocce da scavo, chiarimenti del Ministero sul test di cessione

La circolare 13338/2014 del Ministero dell’Ambiente, arrivata in risposta alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Ispra, fornisce indicazioni riguardanti l’applicazione del test di cessione previsto dal Dl 69/2013 ( “Decreto Fare”).

I parametri per l’esecuzione del test sui materiali di riporto, si precisa nel documento, vanno concertati con l’autorità di controllo sulla base delle caratteristiche dei materiali di riporto e delle sostanze in esso presenti.

Sempre con riferimento al test previsto dal “Decreto Fare” il Ministero dell’Ambiente precisa che i limiti di confronto per l’eluato sono quelli previsti dalla tabella 2 dell’Allegato 5 del D.Lgs. 152/2006.

Viene fornito poi un limite massimo, non previsto dal Dl 69/2013, per quel che riguarda la presenza di materiali eterogenei nei materiali di riporto (20%).

Commissione Europea, obiettivo 70% del riciclo entro il 2030

Riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030 e, a partire dal 2025, il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili. Questi i nuovi obiettivi proposti dalla Commissione Europea per ridurre l’impatto ambientale e  le emissioni di gas ad effetto serra.

Le misure proposte, a detta di Bruxelles, non avrebbero solo benefici ambientali ma creerebbero 580.000 nuovi posti di lavoro, rendendo l’Europa più competitiva e riducendo la domanda di risorse scarse e costose.

Oltre a rivedere gli obiettivi le proposte mirano a semplificare la legislazione in materia di rifiuti e a intensificare la cooperazione tra la Commissione e gli Stati Membri.

Come si legge nel comunicato di Bruxelles l’innalzamento degli obiettivi nelle nuove direttive rientra nell’ambizioso sforzo di realizzare una transizione da un’economia lineare a una più circolare nella quale le materie prime non vengano più estratte, utilizzate una sola volta e gettate via; ma il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio diventino la norma.

A Nairobi l’Assemblea ONU per l’ambiente (UNEA) 2014

Nairobi, 23 – 27 Giugno 2014.

La città verde nel sole” ha recentemente ospitato la nuova Assemblea ONU per l’ambiente (UNEA). L’evento, descritto come “storico”, ha avuto luogo il 23 Giugno 2014 nella capitale del Kenya, per chiudersi il 27 dello stesso mese con l’obiettivo dichiarato di fare della tutela ambientale un tema fondamentale per l’umanità.

L’UNEA è l’organismo delle Nazioni Unite di più alto livello mai costituito in riferimento al tema ambientale; nasce nel Marzo del 2013 con l’intento di rafforzare il ruolo del Programma Ambiente Delle Nazioni Unite(UNEP), sostituendo di fatto il “Governing Council” che operava dal lontano 1977.

Le tematiche principali, sulle quali oltre 1000 delegati e rappresentanti di governo di ben 160 paesi si sono confrontati, riguardano il diritto e l’ambiente, i finanziamenti alla green economy, il programma di uno sviluppo sostenibile ed infine il commercio illegale di specie selvatiche.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha chiuso l’evento con un appello a cambiare il rapporto dell’umanità con il nostro pianeta: sottolineando il fatto che l’attuale consumo di risorse non è più sopportabile.

L’Assemblea rappresenta al momento la principale autorità ambientale a livello mondiale, essa si riunirà ogni due anni, e ci sono i presupposti perché possa diventare una piattaforma per lo sviluppo di politiche ambientali su scala globale.

Per eventuali informazioni o approfondimenti, è possibile visitare il sito web dell’UNEP al seguente indirizzo:

Sito UNEP