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Written by Fabio Marucci

5 giugno: Giornata mondiale dell’ambiente

Istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1972, la Giornata Mondiale dell’Ambiente è lo strumento principale della Nazioni Unite per stimolare, in tutto il mondo, consapevolezza sui problemi ambientali e promuovere azioni politiche sulla sostenibilità ambientale. È allo stesso tempo una “giornata popolare” in cui fare qualcosa di positivo per l’ambiente, trasformando le azioni individuali in una forza collettiva e generando così un impatto positivo esponenziale sul pianeta.
Negli anni è cresciuta fino a diventare una grande piattaforma globale per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica ed è celebrata in oltre 100 paesi.

Il Governo italiano e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente hanno annunciato che le celebrazioni ufficiali della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2015 si terranno il 5 Giugno a Expo Milano 2015. In questa data tutto il sito di Expo assumerà i colori delle Nazioni Unite e tutti i paesi e gli altri partecipanti ufficiali all’esposizione universale si uniranno alle celebrazioni mostrando il loro impegno nelle sfide ambientali.

Il tema di quest’anno della Giornata mondiale dell’Ambiente è “Sette miliardi di sogni. Un pianta. Consumare con cautela”. Un tema per far comprendere come vivere all’interno dei limiti imposti dal nostro pianeta sia una nuova strategia per garantire un futuro sano.Un tema che punta a far comprendere che i crescenti tassi di sfruttamento delle risorse naturali e gli impatti ambientali che si verificano non sono necessariamente un effetto collaterale della crescita economica e che vivere in modo sostenibile vuole dire fare di più e meglio con meno.

Il testo sugli Ecoreati è legge

Il Senato ha dato il via libera definitivo al provvedimento contro gli ecoreati con 170 sì e 20 no (21 astenuti); la nuova legge introduce cinque nuove fattispecie di reato, che  andranno ad aggiornare il codice penale.

I nuovi reati introdotti dal testo normativo sono:

- Disastro ambientale per il quale è prevista una reclusione da 5 a 15 anni con possibilità di aumento di pena se il reato è commesso in aree vincolate o a danno di specie protette, e nel caso di inquinamento seguito da morte o lesioni;

- Inquinamento ambientale per il quale è prevista una reclusione da 2 a 6 anni, e multa da 10 mila a 100 mila euro con possibilità di aumento di pena se il reato è commesso in aree vincolate o a danno di specie protette, e nel caso di inquinamento seguito da morte o lesioni;

- Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività per il quale è prevista una reclusione da 2 a 6 anni, e multa fino a 50 mila euro;

- Impedimento del controllo ovvero chi nega o ostacola l’accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni;

- omessa bonifica per la quale è prevista una reclusione da uno a 4 anni, e multa fino a 80 mila euro per chiunque avendone l’obbligo non provvede alla bonifica.

 

 

Pneumatici fuori uso: Ecopneus premiata Asphalt Rubber Ambassador

Ecopneus, società senza scopo di lucro responsabile della gestione dei Pneumatici fuori uso (Pfu) in Italia, creata dai principali produttori e importatori di pneumatici operanti nel Paese, è stata premiata per la seconda volta consecutiva con la nomina di Ecopneus ad “Asphalt Rubber Ambassador”. Tale riconoscimento è stato consegnato da parte della Rubber Pavements Association, una ONG statunitense che promuove a livello internazionale la più ampia diffusione possibile di asfalti contenenti polverino di gomma riciclata.

Ecopneus, già “Asphalt Rubber Ambassador” per il triennio 2012-2015 è stata confermata anche per i prossimi tre anni, la motivazione di tale riconoscimento risiede nella capacità di garantire  il corretto recupero di circa 250.000 tonnellate all’anno di pneumatici fuori uso (oltre il 70% del totale nazionale).

In Italia le strade realizzate con asfalti con gomma riciclata hanno raggiunto un totale di 250Km; tali asfalti hanno tra i loro pregi il dimezzamento del rumore del traffico, una vita media 3 volte superiore gli asfalti “tradizionali” e una maggiore resistenza a crepe e fessurazioni, con conseguente minori costi di manutenzione.

 

 

Classifica “Comuni rinnovabili 2015″

Il primo Comune italiano secondo la classifica dei “Comuni rinnovabili 2015″ è Campo Tures.

Il Comune ha infatti portato avanti «una lungimirante politica di interventi che ha permesso di arrivare a soddisfare l’intero fabbisogno energetico del territorio grazie a un mix di 7 tecnologie da fonti rinnovabili elettriche e termiche e alla gestione locale dell’intera filiera energetica (sia la rete elettrica che quella di teleriscaldamento sono di proprietà comunale). Nel Comune, di circa 5.200 abitanti, una cooperativa energetica con 1.500 soci tra cui lo stesso Comune, serve le circa 2.000 utenze, sia per la parte elettrica che per quella termica, con un risparmio medio del 30% rispetto ai prezzi di mercato. L’obiettivo ora è diventare un Comune a emissioni zero. Per questo, raggiunta l’autonomia energetica, l’amministrazione sta iniziando a lavorare sulla mobilità sostenibile con l’introduzione di mezzi pubblici a trazione elettrica e distributori con carburanti alternativi, dal biogas all’idrogeno».

Il rapporto segnala anche il numero di comuni italiani provvisti di fonti energetiche rinnovabili suddivisi per tipologia di rinnovabile adottata; solare, eolico, idroelettrico, geotermico e bioenergetico:

  • I Comuni del solare sono tutti gli 8.047 dove è installato almeno un impianto solare fotovoltaico, mentre 6.803 Comuni hanno almeno un impianto solare termico.  Secondo i dati di Terna, «al 31 dicembre 2014 complessivamente sono installati 18.854 MW».
  • I Comuni dell’eolico sono 700, con una potenza installata in crescita, pari a 8.736 MW. Secondo Terna, questi impianti «hanno permesso di produrre 14,9 TWh di energia, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie. Sono 323 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico, poiché si produce più energia di quanta ne viene consumata».
  • I Comuni del mini idroelettrico sono 1.160. Il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW e la potenza totale installata nei Comuni italiani è di 1.358 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 5,4 TWh pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 2 milioni di famiglie.
  • I Comuni della geotermia sono 484, per una potenza installata di 814,7 MW elettrici, 264,4 MW termici e 3,4 MW frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2014 sono stati prodotti circa 5,5 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 2 milioni di famiglie.
  • I Comuni delle bioenergie sono 2.415 per una potenza installata di 2.936,4 MW elettrici, 1.306,6 MW termici e 415 kW frigoriferi. «In particolare quelli a biogas sono in forte crescita – dice Legambiente –  e hanno raggiunto complessivamente di 1.165,9 MW elettrici, 176,5 MW termici e 65 kW frigoriferi. Gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito nel 2014 di produrre circa 12 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 4,4 milioni di famiglie».

Italia primo paese per incidenza del solare nei consumi elettrici

Il decimo rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, realizzato con il contributo del Gruppo Asja e in collaborazione con il Gsee,  sottolinea che «negli ultimi dieci anni le fonti rinnovabili hanno contribuito a cambiare il sistema energetico italiano. Oggi gli impianti sono presenti in tutti gli 8.047 Comuni italiani, con una progressione costante: erano 6.993 nel 2009, 3.190 nel 2007, 356 nel 2005 e con risultati sempre più importanti di copertura dei fabbisogni elettrici e termici locali».

A riprova del progresso del’apporto dell’energia da solare sul territorio italiano Legambiente rimarca che «oggi l’Italia è il primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (ad aprile 2015 oltre l’11%)…”.

Nonostante una produzione di energia da fonti rinnovabili che in tre anni ha visto un aumento da da 84,8 a 118 TWh, e una presenza sul territorio italiano di oltre 80.000 impianti elettrici e termici ad energie rinnovabili; il ritmo di crescita delle nuove installazioni nel 2014 è sensibilmente diminuito rispetto al passato. Come evidenziato dal rapporto di Legambiente “..Le ragioni di questa situazione sono due, la prima riguarda l’assenza di procedure chiare per l’approvazione dei progetti…La seconda ragione sta nella totale incertezza in cui il settore si trova a seguito di interventi normativi che in questi anni hanno introdotto tagli agli incentivi, barriere e tasse senza al contempo dare alcuna prospettiva chiara per il futuro.”

Ecco perché si rimane in attesa del Green Act del governo che sarà pronto per giugno e che prevederà di cancellare tutti i sussidi alle fonti fossili e introdurre una carbon tax; introdurre nuove e chiare regole per la valutazione dei progetti da fonti rinnovabili; cancellare le barriere all’autoproduzione e distribuzione di energia prodotta da fonti rinnovabili; promuovere innovazioni nel mercato elettrico che permettano alle rinnovabili di competere, e dunque investire nelle reti energetiche.

27 maggio – 2 giugno: Voler bene all’Italia

Legambiente Turismo per far riscoprire all’Italia la sua bellezza organizza dal 27 maggio al 2 giugno le giornate della bellezza; itinerari di scoperta che raccontano «Un’Italia che sta cambiando e che ha scommesso sulla sua bellezza,  nascosta nelle infinite qualità ambientali, culturali e sociali del nostro Paese».

Dentro le giornate della bellezza, domenica 31 maggio 2015, torna per la dodicesima edizione Voler bene all’Italia, la festa dei piccoli Comuni, per valorizzare le qualità dei borghi e l’importanza che questa parte d’Italia riveste per tutto il paese, luoghi del  buon vivere e comunità vitali dove vale la pena tornare a investire ed abitare.

La rete di Legambiente Turismo comprende ogni forma di ricettività in tutta Italia, selezionata tra le quasi 300 strutture affiliate, e garantisce servizi di qualità che vanno dall’uso delle fonti rinnovabili e dei sistemi di risparmio energetico alla gestione dei rifiuti e dell’acqua, dalla qualità del cibo alle attività didattiche fino alla promozione del territorio e delle forme di mobilità dolce. Hotel, relais, alberghi, agriturismi, B&B, bio fattorie, rifugi, centri di educazione ambientale e ancora stabilimenti balneari, centri sportivi, ristoranti, camping, villaggi e persino un osservatorio astronomico.

Per qualsiasi tipo di informazione si rimanda al link seguente:

- Voler Bene all’Italia 2015

 

Mostra fotografica “L’uomo e l’ambiente. Fotografi italiani e internazionali dalle collezioni fotografiche novaresi”

Inaugurata mercoledì 15 maggio la mostra “L’uomo e l’ambiente. Fotografi italiani e internazionali dalle collezioni fotografiche novaresi” allestita negli spazi del Complesso Monumentale del Broletto di Novara.

L’installazione, organizzata dal Comitato dei Club Novaresi insieme al Comune e la Diocesi di Novara con il patrocinio della Società Fotografica Novarese, è stata pensata come evento collaterale dell’EXPO 2015 di Milano.

Cinque imprenditori hanno aperto i loro archivi alla città per offrire un percorso che si snoda tra oltre 70 fotografie: le opere di grandi esponenti della fotografia italiana, da Gabriele Basilico a Luigi Ghirri, accanto a nomi di rilevanza internazionale, da Annie Leibovitz a Mona Hatoum, da Tomas Saraceno a Becky Beasley.

I proventi della mostra saranno devoluti all’Associazione Gocce di Solidarietà Onlus, che fa parte della Diocesi di Novara. In particolare il contributo sarà destinato a supporto del Progetto Emporio Solidale che ha lo scopo di rispondere concretamente alle nuove condizioni di povertà che, con l’aggravarsi della crisi, vedono coinvolte sempre più famiglie.

La mostra rimmarrà aperta fino al 31 ottobre con i seguenti orari:

  • martedì/venerdì dalle ore 9 alle ore 12,30 e dalle ore 14 alle ore 19;
  • sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 19;
  • chiuso il Lunedì.

Il costo del biglietto d’ingresso è 3 euro.

“Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima”

“Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima” una Coalizione Italiana che mette insieme tante associazioni tra loro distanti per storia, cultura, obiettivi e ragioni sociali con obiettivo il contrasto dei cambiamenti climatici. La Coalizione è aperta a tutti quelli che vogliono raggiungere la massima sensibilizzazione possibile sulla lotta ai cambiamenti climatici in vista dell’appuntamento COP21 di Parigi attraverso iniziative e mobilitazioni comuni.

Compito della coalizione, oltre quello di organizzare eventi nazionali e territoriali per sollecitare all’azione contro i cambiamenti climatici, sarà quello di interloquire con il governo italiano e con l’Unione Europea perchè assumano posizioni utili in sede di COP21 e diffondere la consapevolezza delle sfide che si giocano a Parigi attraverso iniziative di comunicazione mirate.

Per le associazioni che hanno dato vita a “Parigi 2015: mobilitiamoci per il clima”, la COP 21 Unfccc , rappresenta «una tappa molto importante nella battaglia contro i cambiamenti climatici…” ed ” ..è necessario e urgente agire perché, grazie alla pressione dell’opinione pubblica e delle organizzazioni della società civile, si riesca a strappare un accordo legalmente vincolante e in linea con le indicazioni della comunità scientifica”.

Ecco un elenco dei primi promotori della Coalizione Italiana:

ACLI, AIAB, AIIG, ARCI, ARCI CACCIA, ARCI SERVIZIO CIVILE, ASUD, AUSER, CEVI – CENTRO DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE DI UDINE, CGIL, CIA, COLDIRETTI, CTS, FEDERCONSUMATORI, FIAB, FIOM, FOCSIV, FONDAZIONE CULTURALE RESPONSABILITA’ ETICA, FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, GREENPEACE, ISDE-MEDICI PER L’AMBIENTE, ISTITUTO NAZIONALE URBANISTICA – INU, ITALIAN CLIMATE NETWORK, KYOTO CLUB, LA NUOVA ECOLOGIA.IT, LEGA PESCA, LEGAMBIENTE, LINK, LIPU, LUNARIA, MAREVIVO, MOVIMENTO CONSUMATORI, MOVIMENTO DIFESA CITTADINO, OXFAM, PRO NATURA, RETE DEGLI STUDENTI MEDI, RETE DELLA CONOSCENZA, RETE PER LA PACE,RINNOVABILI.IT, RSU ALMAVIVA, SALVIAMO IL PAESAGGIO, SBILANCIAMOCI, SI’ RINNOVABILI NO NUCLEARE, SLOW FOOD ITALIA, SPI-CGIL, TOURING CLUB ITALIANO, UIL, UISP, UNIONE DEGLI STUDENTI, UNIONE DEGLI UNIVERSITARI, WWF ITALIA

COP 21 2015: in Italia gli incontri preparatori alla conferenza di Parigi

L’Italia ospiterà in ottobre gli incontri preparatori (pre-COP 21) alla conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici prevista a dicembre a Parigi. Lo ricorda il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nella newsletter pubblicata sul sito del dicastero spiegando che “la Francia, presidente della Conferenza Onu, ha aderito alla proposta del nostro paese di far svolgere una pre-conferenza che serva a spianare la strada all’accordo globale sul clima che tutti auspichiamo venga firmato a fine anno nella capitale francese”.

L’Italia, spiega il Ministro, “si è candidata a questo ruolo di ‘facilitatrice’ perché abbiamo credito internazionale per essere interlocutori dei grandi della terra ma anche capacità di ascolto ed interlocuzione con i paesi poveri che da questa intesa si attendono una strategia di sviluppo sostenibile che consenta loro di uscire da una antica carenza di risorse e spesso di cibo”.

Il Consiglio dei Ministri provvederà alla scelta della città incaricata di organizzare l’evento, al momento forte è la candidatura espressa dal sindaco di Firenze Dario Nardella affinchè la sua città sia al centro di tale evento mondiale.

Prolungamento Protocollo di Kyoto: primo ok dall’UE

Il Parlamento Europeo ha dato il primo ok al prolungamento dell’impegno del protocollo di Kyoto fino al 2020. La Commissione ambiente ha approvato a larga maggioranza “l’emedamento di Doha”, tale documento sarà ora sottoposto alla seduta plenaria che si terrà in giugno e poi adottato dal Consiglio UE e dagli Stati membri.

Con l’approvazione dell’emendamento i Paesi membri si impegnano ad una riduzione del 20% della CO2 entro il 2020 rispetto al 1990.

Firmato nel 1997 e ratificato dall’Ue nel 2002, il protocollo di Kyoto aveva fissato un limite annuale vincolante alle emissioni di gas serra per i firmatari – una riduzione dell’8% rispetto ai livelli del 1990 – per il periodo 2008-2012. Il secondo periodo di impegno, dal 2013 al 2020, è stato concordato alla conferenza sul clima di Doha a dicembre del 2012 e serve a coprire il gap fino alla data in cui dovrebbe entrare in vigore l’accordo attualmente in fase di negoziazione, atteso dalla conferenza Onu di Parigi di quest’anno.