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Allarme smog in Cina

Dall’8 ottobre la capitale cinese è avviluppata da una spessa coltre di smog che si estende su quasi tutte le regioni del nord-est della Cina, compresa la provincia del Liaoning.Le direttive anti-smog emesse dalle autorità per il pubblico e le misure coordinate non sono state sufficienti a far fronte alla gravità dell’inquinamento dell’aria nella regione come ha ammesso la stessa accademia cinese di ricerca nelle scienze ambientali. A settembre era stato il viceministro per la protezione ambientale, Zhai Qing, ad avvertire sulla inadeguatezza dei controlli dell’inquinamento dovuta alla scarsa interazione tra gli organi governativi.

Nella capitale cinese, secondo quanto scrive l’agenzia ufficiale Xinhua, un totale di 365 imprese hanno interrotto la produzione e altre 74 hanno ridotto le loro emissioni del  30% ed è proprio sull’abbattimento dei consumi di combustibili fossili che sembra puntare la misura annunciata dal governo centrale comunista e cioè l’aumento del livello delle tasse per il petrolio greggio ed il gas naturale. Si passerà dal 5% al 6% a partire dal primo dicembre.