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Rapporto Ispra: il rischio idrogeologico è la principale criticità ambientale dell’Italia
Il rischio idrogeologico rappresenta una delle principali criticità ambientali e territoriali dell’Italia, a confermarlo l’ultimo rapporto dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente, presentato a Roma, che insieme a #Italiasicura, la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche istituita dal Governo, ha presentato i dati del monitoraggio del territorio, la cartina di frane e alluvioni e un programma gli interventi fondamentali per metterlo in sicurezza.
I dati non solo confermano il rischio idrogeologico quale uno dei principali problemi del Paese, ma dato l’impatto economico, gli effetti sulla popolazione e la diffusione del fenomeno lo incoronano come il principale problema dell’Italia. Un fenomeno nato e cresciuto a causa della naturale fragilità del Paese,ma anche di un eccesso di cementificazione e di un aumento dei fenomeni estremi di piovosità a seguito dei cambiamenti climatici.
Nell’insieme rischio frane e rischio idraulico interessano oltre 7.000 comuni, pari all’88,3% delle nostre cittadine, ed il 15,8% del territorio italiano (soprattutto in Toscana, Emilia-Romagna e Liguria). La popolazione a rischio frane in Italia è pari al 2,1% mentre quella a rischio alluvione è pari al 15 % (3,2% a rischio elevato). Molte anche le attività economiche a rischio frane (1,7% del totale) e a rischio alluvioni (12% del totale). Preoccupanti anche i dati sull’erosione costiera, con il 37% delle coste italiane che hanno subito variazioni superiori ai 5 metri.
[Fonte: GreenReport.it]