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UE: approvate le modifiche al mercato delle emissioni di CO2
Il Parlamento UE ha approvato in vista dei negoziati sul clima di Parigi la modifica dei meccanismi del mercato europeo delle emissioni di CO2 (ETS – Emissions Trading System). In attesa del via libera del Consiglio la modifica prevede l’istituzione di una “riserva di stabilità” che servirà a ridurre il surplus dei diritti di emissione destinati al mercato.
La riforma del sistema ETS cerca di correggere il percorso che il mercato del carbonio ha oramai imboccato. La “riserva di stabilità” appena votata, e che entrerà in vigore nel 2019, ha il compito di ridurre il numero di quote e far salire il prezzo di vendita.
Il problema venutosi a creare nel mercato ETS è stato infatti dovuto al crollo vertiginoso del prezzo di acquisto delle quote di emissione; inizialmente fissato a 35€ a tonnellata con il protrarsi della crisi e in una condizione di elevata offerta non assorbita dalla domanda ha raggiunto il valore limite di 7€ a tonnellata rendendo più conveniente per le aziende l’acquisto delle quote piuttosto che la riduzione delle emissioni.
Il nuovo sistema preleverà in automatico una frazione di quote di permessi di emissione se l’eccedenza supererà un certo tetto, tali quote verranno messe in una riserva di stabilità utilizzabile solo quando il mercato ne presenterà di nuovo l’esigenza. In tal modo si cercherà di mantenere un giusto rapporto tra domana e offerta e un prezzo di acquisto poco vantaggioso in modo da favorire così la riduzione delle emissioni rispetto all’acquisto di quote sul mercato.
Le opinioni sul sistema ETS oscillano tra favorevoli e contrarii, tra coloro che lo ritengono strumento utile alla riduzione delle emissioni e coloro che invece sostengono non ci sia stata alcuna riduzione di emissioni dal momento della sua introduzione.
Tra i sostenitori della poco efficienza ed utilità dello strumento ETS anche la Corte dei Conti UE che in un rapporto appena pubblicato ha dichiarando la necessità di una migliore gestione del sistema anche in considerazione della certificata evasione di 5 miliardi di Euro a danno dei contribuenti europei.
Da sottolineare, poi, che la Commissione Europea presenterà il 15 luglio una proposta di riforma strutturale del sistema ETS che riguarda gli interventi di riduzione di CO2 fino al 2030. Questa sarà una misura di lungo periodo per cercare di avere almeno un calo del 43% dei gas serra.
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