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Prima conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo COOPERA

Si è conclusa ieri, giovedì 25 Gennaio, con l’intervento del presidente del Consiglio On. Paolo Gentiloni la prima edizione della conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo COOPERA. Molte le personalità presenti nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium parco della Musica di Roma, che hanno voluto portare impegno, condivisione, progetti e speranza per il mondo della cooperazione italiana.

COOPERA ha messo a contatto tutte le sfumature della cooperazione italiana formata da miriadi di soggetti protagonisti dalle ONG, ai giovani volontari, da uomini e donne di spettacolo che hanno voluto dare la loro testimonianza ai giovani delle scuole per aprire al futuro ai privati interessati alle opportunità di collaborazione verso lo sviluppo dei paesi che hanno molto da offrire.

 La conferenza si è sviluppata con due sessioni plenarie, dove relatori di altissimo livello hanno presentato numeri e propositi per lo sviluppo della cooperazione nazionale. Sono intervenuti i ministri Alfano, Calenda e Galletti, il commissario Europeo per la cooperazione e lo sviluppo. Mimica e il Presidente della repubblica Centrafricana Touadera, e cinque panel tematici nei quali si sono approfonditi temi riguardanti i Giovani, le migrazioni, la comunicazione, lo sviluppo sostenibile e il nuovo ruolo del settore privato.

i numeri della cooperazione nell’ultimo quadriennio: Gli ultimi quattro anni hanno visto un grande slancio della cooperazione: l’Italia – fanalino di coda tra i Paesi più avanzati per percentuale di reddito nazionale destinato allo sviluppo – è tornata ad assumere un ruolo di primo piano, diventando il quarto donatore del G7, raggiungendo lo 0,27% in percentuale di aiuto allo sviluppo (circa 4,5 miliardi all’anno) e raddoppiando le risorse rispetto al 2014. Nel 2017 abbiamo destinato alle emergenze umanitarie quasi 120 milioni di euro, il 20% in più rispetto al 2016”, sottolinea il titolare della Farnesina.

 “La cooperazione italiana è riuscita inoltre a catalizzare fondi dall’Europa, attestandosi tra i primi quattro Stati membri esecutori della cosiddetta “cooperazione delegata” – quella che la Commissione affida ai singoli governi – ottenendo un ritorno in termini di risorse gestite e peso politico tra i partner”, prosegue Alfano, che ricorda come “la sola Agenzia della Cooperazione, con le sue 20 sedi nel mondo, i suoi 1000 progetti e un miliardo di euro gestiti nei suoi primi anni di vita ha contribuito a finanziare e sostenere le proprie iniziative e quelle delle associazioni e delle organizzazioni della società civile, destinando loro 65 milioni nel 2016 e 95 nel 2017.

 Il Panel sul settore privato ha poi messo in evidenza la necessita di supportare la formazione delle PMI italiane volta a facilitare la loro partecipazioni alle procedure di evidenza pubblica anche con la creazione di una piattaforma delle iniziative pubblico-private per favorire l’incrocio tra domanda e offerta tra profit e non profit, di individuare modalità per il finanziamento di studi di fattibilità per facilitare la nascita d’iniziative di partenariato pubblico privato con effetti positivi sullo sviluppo e da ultimo di promuovere la costituzione di un fondo da parte di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a supporto degli investimenti per interventi in infrastrutture, PMI e sul cambiamento climatico nei Paesi partner che farà leva su risorse pubbliche nazionali, europee e su quelle messe a disposizione da CDP.

Le conclusioni della conferenza sono disponibili sul sito:co[opera]