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Cultura

Scarty: imparare le buone pratiche della raccolta differenziata giocando

Scarty è un innovativo gioco di carte ideato dalla società Com.ing S.r.l che ha un obiettivo ambizioso: insegnare le buone pratiche della raccolta differenziata a bambini e ragazzi attraverso il divertimento.

Il gioco, che presenta un nome dal doppio significato (gli scarti rappresentati dai rifiuti e l’azione di scartare le carte per risultare vincitori), è basato sulla convinzione che si può imparare giocando ed è rivolto alla fascia di età compresa tra i 6 e i 13 anni.

I potenziali giocatori risultano così i bambini e la scelta non è casuale in quanto sono loro i portatori delle novità all’interno del nucleo familiare e sono in grado di dare un contributo fondamentale alla modifica di abitudini ormai consolidate.

Il gioco è stato utilizzato dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Roma, per farne il supporto delle “Attività per la promozione e sensibilizzazione delle azioni di riduzione e prevenzione in materia di rifiuti nelle scuole dei comuni della Provincia di Roma, in attuazione della promozione della Raccolta Differenziata domiciliare”.

Insomma, un gioco di carte per insegnare ai più giovani che, coinvolgendosi in prima persona, attraverso azioni semplici, si può contribuire a rendere migliore l’ambiente che ci circonda, agendo nel presente e pensando al futuro.

La rete di trasmissione Europea per energie rinnovabili

Non esistono vincoli tecnologici per la costruzione di una super-rete che colleghi le fonti di energia rinnovabile in Europa e oltre, hanno sottolineato gli esperti intervenuti all’evento organizzato da Climate Parliament a Bruxelles la scorsa settimana.

L’evento ha visto quale argomento principale lo sviluppo di una super-rete di trasmissione di energia pulita tra i paesi Europei e Mediterranei giudicato l’unico modo utile allo svezzamento della regione dai combustibili fossili.

In risposta alla obiezioni di carattere tecnologico per l’attuazione di tale progetto è intervenuto Magnus Callavik della società ABB che ha riferito come linee ad alto voltaggio in corrente continua che trasportano fino a 8 GW per oltre 2.200 Km sono già in funzione in paesi come Brasile e Cina.

La presidente Zhenya Liu della State Grid Corporation of China (SSGC) è intervenuta nel dibattito illustrando le ambizioni del suo gruppo tra cui spicca l’obiettivo di avere più di 20 linee ad alta tensione in atto entro il 2020 in grado di trasportare 1.440 GW di energia.

La regione del Mediterraneo possiede un elevato potenziale sia per quanto concerne la produzione sia per il consumo di energia derivante da fonti rinnovabili per questo motivo Climate Parliament si riunirà nuovamente a Bruxelles nel mese di Settembre per esaminare le opportunità di iniziative legislative legate a questo argomento.

Milano prima al mondo per il bike sharing

La spinta verso un’economia verde annunciata dal ministro Galletti nell’apertura del semestre Ue si concretizza con questo primo segnale forte sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici: Milano sarà la prima città nel mondo ad avere un grande sistema di bike sharing integrato.

Il protocollo firmato a Palazzo Marino dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dal sindaco Giuliano Pisapia prevede 80 nuove stazioni di sosta e 1.000 biciclette a pedala assistita a batteria che permetteranno così di raggiungere più agevolmente l’Expo.

Le nuove installazioni previste dal protocollo si aggiungeranno alle 199 stazioni dell’attuale sistema di BikeMi che conta oltre 3.500 biciclette a disposizione dei cittadini.

Il progetto ha l’obiettivo di incrementare una nuova mobilità urbana sostenibile e pulita favorendo sempre più l’impegno dei cittadini verso pratiche quotidiane che rispettino l’ambiente attraverso, per esempio, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Plastic Busters : Su Arno e Tevere il primo esperimento pilota nel Mediterraneo

Prende il via il primo esperimento pilota nel Mediterraneo per valutare la portata di microplastiche da parte dei grandi fiumi italiani.

Le foci del Tevere e dell’Arno saranno analizzate per quantificare la presenza di micro particelle di plastica, derivate principalmente dal disfacimento di rifiuti plastici più grandi e responsabili di danni all’ecosistema e alla salute della fauna marina.
Protagonisti dello studio sono i “Plastic Busters”, i ricercatori dell’Università di Siena che stanno dando vita ad un ampio piano di mappatura delle plastiche nel mar Mediterraneo, nell’ambito di “Med Solution” e della rete ONU sullo sviluppo sostenibile “Sustainable Development Solutions Network”, ancora una volta in collaborazione con la Marina Militare.
Per entrambi i fiumi saranno effettuati quattro campionamenti a 20 km, a 10 km, a 5 km, e a cinquecento metri dalla foce del fiume, raccogliendo e analizzando i sedimenti e lo zooplancton.

Si tratta di un tassello importante del progetto dei “Plastic Busters”, che mira a mappare la presenza di microplastiche nel Mediterraneo e a valutare gli effetti sugli animali marini dell’inquinamento da plastica, per pianificare fin da subito, a livello internazionale, azioni di mitigazione per la riduzione del fenomeno.

RhOME for denCity: l’Italia vince il Mondiale della sostenibilità

 

L’Italia è campione del Mondo di sostenibilità. Ad aver alzato la coppa del mondo è stata RhOME for denCity, la casa progettata e costruita dal dipartimento di Architettura di Roma Tre.

RhOME è un edificio appositamente pensato per la riqualificazione delle aree abusive di Tor Fiscale a Roma.

Sono state dieci le prove a cui è stata sottoposta la casa ecologica: verifiche di costruzione e qualità architettonica, ingegneria, efficienza energetica, sostenibilità, design e trasportabilità, comunicazione e sensibilizzazione del pubblico.

A far pendere la bilancia dei giudici a nostro favore è stato il fatto che RhOME è stata pensata per produrre più energia di quanto ne consuma, per utilizzare strumenti di difesa passiva dalle temperature sia calde che fredde, per tenere sotto controllo la qualità dell’aria e permettere sia la funzione abitativa che lavorativa.

Non un progetto fine a se stesso ma una vera e propria casa facile da realizzare ma in grado di rispondere alle nuove necessità legate all’aumento della densità urbana, evitando sprechi energetici e cercando di curare piaghe come quella del degrado ambientale.

Il futuro dell’economia e dei lavori green passa da Milano

Il 16 e il 17 luglio 2014 avrà luogo nel capoluogo Lombardo una due-giorni di riunioni informali dei ministri UE.

Il dibattito avrà l’obiettivo di porre l’ambiente al centro del progetto di sviluppo dell’Unione Europea incardinando negli obiettivi UE da qui al 2020 i temi della green economy, dell’uso efficiente delle risorse, dell’economia circolare e le conseguenti opportunità offerte da questo comparto alla crescita dell’occupazione.

Questi gli incontri previsti con i media:

MERCOLEDI 16 LUGLIO - ore 13.00 - Conferenza stampa ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e Commissario europeo per l’azione per il Clima Connie Hedegaard

GIOVEDI 17 LUGLIO - ore 14.30 - Conferenza stampa ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Commissario europeo per l’Ambiente Janez Potocnik, Commissario europeo per il Lavoro Laszlo Andor.

Climate Parliament: le fonti rinnovabili per combattere il riscaldamento globale

Venerdì 11 luglio 2014 ha preso il via a Shanghai l’ultimo forum internazionale promosso da Climate Parliament; alla due giorni hanno partecipato circa 60 parlamentari per esaminare le nuove priorità di bilancio e i nuovi investimenti necessari ad evitare più di 2°C di riscaldamento globale in questo secolo.

L’evento ha avuto come linea guida l’esortazione della comunità scientifica internazionale a diminuire drasticamente le emissioni globali di carbonio entro la fine del decennio al fine di evitare di innescare impatti climatici devastanti.

L’incontro è stato anche l’occasione, per i legislatori, per conoscere gli strumenti politici che la Cina sta usando per raggiungere i suoi progressi sulle fonti rinnovabili.

La Repubblica Popolare Cinese sta giocando un ruolo chiave e presto sarà non solo il più grande produttore di attrezzature per energie rinnovabili ma anche il più grande produttore di elettricità derivante da fonti rinnovabili.

Rinnovabili al 40% in Italia nel primo semestre 2014

Terna ha recentemente pubblicato i dati sulla produzione di energia in Italia segnalando che le fonti rinnovabili nei primi sei mesi del 2014 hanno contribuito per poco più del 40% alla produzione nazionale, raggiungendo un nuovo record e superando quello raggiunto nel 2013 con il il 36%.

Il record è stato raggiunto però non grazie ad un incremento e quindi ad un nuovo impulso delle energie rinnovabili bensì da un ulteriore calo dei consumi globali e del termoelettrico.

Clima: l’UE finanzia l’energia pulita con i soldi di chi inquina

La Commissione Europea ha stanziato 1 miliardo di Euro di finanziamenti per la realizzazione di 19 progetti di lotta contro i cambiamenti climatici nel quadro del programma di finanziamento NER 300.

Le risorse per il finanziamento dei progetti derivano dalla vendita di quote di emissione del Sistema EU ETS ( European Union Emission Trading Scheme). In altre parole: chi inquina finanzierà lo sviluppo di nuove iniziative a bassa emissione di carbonio.

I progetti riguardano tecnologie quali la bioenergia, l’energia solare a concentrazione, l’energia geotermica, l’energia fotovoltaica, l’energia eolica, l’energia oceanica, le reti intelligenti e, per la prima volta, la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

I 19 progetti verranno realizzati in 12 Stati membri dell’Unione: Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Irlanda, Italia, Lettonia, Portogallo, Spagna, Svezia e regno Unito.

 

Per ulteriori informazioni:

Sito Rappresentanza in Italia della Comunità Europea

 

Terre e rocce da scavo, chiarimenti del Ministero sul test di cessione

La circolare 13338/2014 del Ministero dell’Ambiente, arrivata in risposta alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Ispra, fornisce indicazioni riguardanti l’applicazione del test di cessione previsto dal Dl 69/2013 ( “Decreto Fare”).

I parametri per l’esecuzione del test sui materiali di riporto, si precisa nel documento, vanno concertati con l’autorità di controllo sulla base delle caratteristiche dei materiali di riporto e delle sostanze in esso presenti.

Sempre con riferimento al test previsto dal “Decreto Fare” il Ministero dell’Ambiente precisa che i limiti di confronto per l’eluato sono quelli previsti dalla tabella 2 dell’Allegato 5 del D.Lgs. 152/2006.

Viene fornito poi un limite massimo, non previsto dal Dl 69/2013, per quel che riguarda la presenza di materiali eterogenei nei materiali di riporto (20%).